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Identità di genere e gender fluid

Un numero crescente di ragazzi rispetto al passato si rivolge presso il Centro psicoterapia Torino per parlare della propria identità di genere, alcuni in particolare sentono che è impossibile rientrare in modo esclusivo all’interno della categoria maschile o femminile: è di loro che vogliamo parlare in questo articolo.

Per comprendere meglio questo tema è importante chiarire che l’identità di genere sessuale è una parte dell’ identità e risponde alla domanda “io chi sono?”, mentre l’orientamento sessuale è legato alla direzione del desiderio e risponde alla domanda “a me chi piace?” , definendo il proprio sentirsi eterosessuale, omosessuale, bisessuale…

Nella nostra cultura che si esprime attraverso i media, programmi televisivi, libri, eventi pubblici e di spettacolo si sta parlando sempre più spesso del tema dell’ identità sessuale che interessa la complessa relazione tra aspetto fisico e psicologico. In particolare si discute del “gender fluid“, che riguarda la percezione di alcune persone di sentirsi a seconda dei momenti ora uomini e ora donne, senza potersi definire in un unico genere sessuale. Diversi personaggi di rilievo mediatico stanno portando alla ribalta questo tema, che è molto attuale nella giovane generazione, la quale vuole esprimere attraverso l’immagine esteriore un sentire profondo, la propria identità di genere indefinibile in modo univoco. Non si tratta di un fenomeno passeggero, come alcuni lo definiscono riferendolo “alla moda del momento”. Secondo la nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino anche se il gender fluid viene messo in rilievo attraverso l’uso del palcoscenico e diventa protagonista, attirando l’attenzione della moda, stiamo parlando di un argomento tutt’altro che superficiale. Il gender fluid riguarda l’impossibilità di definire sè stessi come maschio o come femmina ed è parere comune che faccia da specchio alla confusione che caratterizza gli adolescenti del nostro tempo, ma questa definizione spiega solo in parte il fenomeno, perchè le persone gender fluid sono sempre esistite.

Come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino, nel passato coloro che sentivano di fluttuare tra una dimensione maschile e femminile non avevano la possibilità di condividere facilmente i loro vissuti, nè di venire allo scoperto, si trattava di temi tabù nella nostra società e per questo erano costrette a nascondersi, negando la propria identità. I cambiamenti culturali del nostro momento storico incidono sulla possibilità di trattare liberamente di gender fluid attraverso serie tv, fumetti, performance di cantanti e attori che rendono pubblici i propri vissuti e la propria esperienza. Oggigiorno si è allentata la censura moralista e omofobica che caratterizzava il passato, rendendo progressivamente più facile la decisione di fare “coming out” ed esprimere la propria vera identità, per queste ragioni le persone transgender, non binarie e gender fluid hanno meno paura dello stigma sociale. Come psicoterapeuti psicologi a Torino vediamo come tali cambiamenti permettano a molti giovani di sentirsi meglio con sè stessi, di accettare la propria diversità senza che venga vissuta come “anormalità”. L’accettazione sociale è di sostegno all’accettazione di sè, anche se presso il  Centro psicologia a Torino vediamo come l’interrogarsi sulla propria identità di genere non sia mai privo di conflitti interiori e possa accompagnarsi a disagio psicologico profondo.

Le persone gender fluid possono sentire in alcuni momenti coerenza tra il genere attribuito alla nascita in corrispondenza ai propri organi genitali e la loro identità sessuale, in altri momenti percepire un cambiamento del loro essere, come ci viene spiegato nei percorsi di psicoterapia a Torino. Questo significa che una persona che ha la vagina può sentirsi donna in alcuni momenti e uomo in altri e al contrario una persona che ha il pene può percepirsi talvolta maschio e talvolta femmina. Per alcune persone gender fluid queste variazioni identitarie si verificano in più momenti della giornata, per altre con minore frequenza. Alcune donne,  possono sentire di spostarsi tra la polarità femminile verso quella mascile in corrispondenza alle variazioni biologiche legate al ciclo mestruale e dunque in relazione ai cambiamenti ormonali. All’interno della categoria gender fluid, secondo la nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino, ci sono anche persone che percepiscono delle variazioni di identità legate all’oscillare tra il polo biggender (sentirsi nello stesso momento sia maschio che femmina) e il polo agender (non riuscire a sentirsi nè maschio nè femmina).

Come psicologi a Torino pensiamo sia importante distinguere tra le persone gender fluid e le persone transessuali che vivono una “disforia di genere” cioè che sentono un conflitto tra i propri tratti biologici e il genere a cui appartiene la loro identità. Tra i transessuali ci sono persone con attributi fisici femminili (seno, vagina, tratti somatici…) che si sentono maschio e viceversa persone con tratti maschili (barba, pene, testicoli, struttura del corpo…) che si sentono donna, vivendo dentro di sè un disagio e desiderando ardentemente appartenere al sesso opposto, come esprimono nei percorsi di psicoterapia a Torino. La disforia di genere porta infatti in molti casi queste persone a voler avviare un processo di transizione per cambiare i propri attributi sessuali, attraverso cure mediche e operazioni chirurgiche, per adattarli al sesso in cui si riconoscono. Presso il Centro psicologia a Torino vediamo che le persone gender fluid possono attraversare dei momenti in cui sentono che il loro fisico non rappresenta la loro identità ma non necessariamente vivono disforia di genere. Per le persone transessuali invece il disagio può essere molto profondo e il conflitto che vivono interiormente può causare una sofferenza che compromette in modo pesante le diverse aree della vita.

Molti giovani gender fluid cercano di adattare la propria immagine esteriore all’identità di genere che vivono in quel momento, cercano cioè di esprimere ciò che sentono interiormente attraverso l’espressione di sè visibile al mondo. Alcuni di loro raccontano in psicoterapia a Torino di cambiare abiti e accessori passando da un genere maschile ad uno femminile e viceversa. Altri preferiscono un genere neutro che meglio possa adattarsi alle loro variazioni emotive, cercano di coprire i tratti esteriori riconducibili ad un genere binario (possono ad esempio nascondere il seno attraverso fasciature). Questo per spiegare che in molti casi le persone gender fluid non sentono il bisogno di intraprendere cure ormonali e operazioni definitive ma preferiscono mostrarsi a seconda dei momenti in linea con l’espressione del lato di sè che sentono prevalente.

L’aumento del numero di persone che si definiscono gender fluid ci fa riflettere presso il Centro psicoterapia Torino sulla necessità di lasciare un ottica binaria del genere umano in direzione di una visione che consideri le variazioni di genere come direzioni di sviluppo psicosessuali naturali e sane. Quando una persona non si considera esclusivamente maschio o femmina pur identificandosi prevalentemente in un genere non è da considerarsi patologica. Come psicoterapeuti psicologi a Torino vogliamo soffermarci su diverse considerazioni a sostegno di questa visione, sia di natura psicologica che biologica che tratteremo di seguito.

All’interno del gender fluid sono presenti molte differenti personalità (sia individui sani che patologici) ma sicuramente ci sono tanti giovani che si riconoscono in questa categoria. Questo può dipendere dalla fase di sviluppo che stanno attraversando, l’adolescenza, momento di passaggio in cui si struttura la personalità e si definisce l’identità personale, anche sotto il profilo sessuale. Sentirsi indefiniti in adolescenza è normale ma in questo momento storico più che nei precedenti i ragazzi e le ragazze non sanno chi sono, la loro identità è spesso confusa.

Quello che emerge dai percorsi di sostegno alla genitorialità (terapia di coppia genitoriale) è che molti genitori hanno smesso di dare regole e porre limiti per garantire un’educazione che tuteli la libertà, e non si pongono come modelli autorevoli da seguire. Inoltre, nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, i ragazzi di oggi non vivono un confine chiaro tra generazioni, spesso sono amici dei genitori, si sentono sullo stesso piano con gli adulti. Anche i confini relativi al ruolo di genere sono meno netti che nel passato; il ruolo di genere riguarda ciò che la società e la cultura identifica come maschile e femminile: riguardano il ruolo di una persona il suo lavoro, lo sport, le passioni e i passatempi, l’estetica, il modo di atteggiarsi e gli interessi.

Il modello educativo di oggigiorno, molto più flessibile, da un lato ha il pregio di allentare le rigidità che erano presenti nella società patriarcale e permette ai giovani di potersi esprimere più liberamente, col vantaggio di non sentirsi costretti ad essere o diventare qualcuno che non corrisponde a ciò che sentono. Ma in molti casi gli adolescenti vivono nella relazione con l’adulto di riferimento la mancanza di un contenitore emotivo che li aiuti a dare limiti al loro mondo interiore, che permetta loro di differenziare ciò che sentono e di definirsi, di capire chiaramente chi sono, come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino. I giovani di oggi non hanno più bisogno di opporsi perché non ci sono più i no genitoriali; sono più liberi sul piano espressivo, e anche più liberi di vivere diversi stati interiori senza limitazioni dettate dal senso di colpa; d’altra parte però senza un contorno chiaro possono sentirsi più confusi e, come riconosce lo psicologo infantile, senza i limiti è più difficile crescere e definirsi sul piano dell’ identità.

Queste considerazioni generali ci portano a pensare che per un adolescente anche la definizione di sè da un punto di vista dell’identità sessuale possa essere meno chiara, possa assumere contorni meno differenziati e più fluidi, senza che questo sia un problema. Un consiglio che può essere dato agli adulti che hanno la responsabilità di essere guida per i giovani è di porsi con un atteggiamento di tatto e cautela di fronte alla dichiarazione del figlio di appartenere al “gender fluid“. Come psicoterapeuti psicologi a Torino pensiamo che sia importante l’ascolto e l’accoglienza di ciò che vivono gli adolescenti, senza sminuire il loro punto di vista, ma riteniamo che sia necessario aiutare il ragazzo a darsi tempo per esplorare e capire chiaramente “chi è” e “qual’è” la propria direzione. Bisogna dare valore all’attesa proprio perchè  questa fascia di età, spiega lo psicologo infantile, è un momento delicato di transizione e trasformazione, sia da un punto di vista fisico che psichico. L’attenzione è comunque d’obbligo perchè alcuni disturbi legati ad una fuga dal corpo esordiscono in adolescenza e i sintomi potrebbero essere confusi dal giovane con l’appartenenza al gender fluid.  L’adulto deve affiancare e guidare il figlio senza “pilotare” le sue scelte, può aiutarlo a maturare e a definirsi, ma non decidere e controllare chi diventerà. Può essere di aiuto all’adulto la rappresentazione del maschile e del femminile come poli di un continuum, all’interno del quale il giovane debba collocarsi nel momento in cui struttura la sua singola identità.

Un approccio meno rigido che accolga le sfumature di genere arriva anche dalla medicina che ci pone delle riflessioni sulla nozione binaria del corpo maschile e feminile. La scienza smentisce l’idea comunemente accettata che maschio e femmina siano sempre nettamente distinti da un punto di vista fisico. Il sesso biologico si definisce attraverso il patrimonio genetico, gli organi genitali e il quadro ormonale globale dell’individuo. Ma ci sono persone che nascono con caratteri sessuali primari e/o secondari che non si possono definire come esclusivamente maschili o femminili, questo fenomeno si chiama intersessualità. La natura prevede diverse sfumature, da individuo a individuo e in un numero rilevante di casi presenta un aspetto somatico del genere diverso. Nelle persone intersessuali può essere alterato il corredo cromosomico, possono esserci variazioni fisiche rispetto ai genitali, alle gonadi, ai maker genetici, possono essere modificati il quadro ormonale e gli organi riproduttivi, anche l’aspetto fisico in generale della persona può non corrispondere alle fattezze tipiche maschili o femminili. La scienza ci dice anche che non tutte le forme di intersessualità sono riconoscibili alla nascita, ad esempio le variazioni ormonali si evidenziano durante la pubertà. Alcune persone intersessuali non sanno di esserlo perché le loro differenze riguardano alterazioni genetiche che non sono visibili ad occhio nudo.

Dunque le persone intersessuali mostrano variazioni nello sviluppo sessuale che non rientrano in un’ottica binaria, ma queste differenze non minacciano minimamente la salute. Molto spesso in questi casi il bambino riconosciuto come intersessuale alla nascita subisce trattamenti medici anche molto invasivi per adattare il suo aspetto all’idea di “normalità” socialmente accettata. Tali interventi possono causare conseguenze traumatiche sia da un punto di vista fisico che psicologico e condizionare la vita sessuale futura.

Come psicoterapeuti psicologi a Torino pensiamo che se la nostra cultura accettasse le sfumature e le differenze di cui sono portatrici le persone gender fluid da un punto di vista psicologico e le persone intersessuali da un punto di vista biologico, sicuramente si eviterebbe molta sofferenza. Presso il Centro psicologia Torino auspichiamo che la “medicina di genere” sia sempre più interessata a rispettare le differenze organiche legate alla sfera sessuale piuttosto che cercare di eliminarle e sia sempre più attenta ad adattare le cure alle differenze tra persona e persona. Speriamo che anche la psicologia possa evolvere in questa direzione per favorire una cultura dell’integrazione e dell’accettazione delle diversità.

E’ possibile rivolgersi presso il Centro psicoterapia Torino se si desidera affrontare i temi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere. La richiesta d’aiuto può arrivare dalla singola persona che sente di voler comprendere meglio sè stessa ed elaborare eventuali conflitti interiori che generano ansia, depressione o problemi relazionali, e nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino talvolta sono i genitori a sentire il bisogno di un confronto su queste tematiche per poter sostenere e aiutare nel miglior modo i propri figli che stanno attraversando un momento difficile. Quando nello specifico il disagio psicologico è legato alla disforia di genere offriamo un primo colloquio per comprendere insieme alla persona che tipo di intervento terapeutico sia più utile nel suo caso e dove rivolgersi per riceverlo, se presso il nostro Centro o in altra sede, quando infatti si sia già presa la decisione di avviare un percorso di transizione ormonale e chirurgica per acquisire l’identità del proprio genere riteniamo più opportuno inviare la persona presso i servizi preposti, per una presa in carico globale sia da un punto di vista organico che psicologico.

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