Mese: Ottobre 2022

Sindrome dell’abbandono

Chi soffre di sindrome dell’abbandono vive un sentimento di grande fragilità e insicurezza ogni qual volta debba affrontare una separazione, la mancanza dell’altro fa sentire persi; questo tipo di persone si sente molto vulnerabile al pensiero di essere lasciato, sente vacillare il terreno sotto i piedi quando subisce l’allontanamento o la perdita di una persona cara. Tali sentimenti dolorsi riguardano in molti casi la relazione di coppia ma la paura di perdere una persona può investire anche le relazioni professionali, di amicizia o rivolgersi nei confronti dei propri familiari. Il senso di perdita può assumere forme diverse: nel rapporto con il partner è presente la convinzione di poter essere traditi e lasciati da un momento all’altro, sono presenti gelosia, possessività e bisogno di controllo, che nascono dall’insicurezza. In altri casi osserviamo l’insorgenza di pensieri ossessivi, come quello che un proprio caro possa morire o che possa accadere qualcosa di tragico quando si allontana e viene perso il controllo della situazione. Chi soffre della paura dell’abbandono ha bisogno di avere le persone che ama sempre vicine perchè teme che l’allontanamento si accompagni all’oblio, come se la distanza significasse venire dimenticato, come se non si sentisse importante per nessuno e la presenza dell’altro fosse necessaria per ricevere la conferma di contare per lui. La paura della perdita può assumere la forma di un senso di precarietà non ben definito, come se all’improvviso tutto potesse finire, emozioni queste che fanno sentire la persona impotente di fronte all’inevitabile.

Un’ansia costante è presente nelle relazioni e non permette di creare un rapporto di autentica fiducia nei confronti dell’altro. Infatti anche le più accudenti rassicurazioni riescono a calmare solo temporaneamente la paura. La persona che soffre di sindrome dell’abbandono nell’adulto è sempre sulla difensiva perchè ha il timore di non venire ascoltata e compresa dalle altre persone, ha un atteggiamento di estrema attenzione nell’osservare l’altro, per scorgere eventuali segnali di disinteresse o di rifiuto nei propri confronti, perchè si sente sempre sull’orlo del baratro per il rischio di essere lasciata. Tale sfiducia può provocare reazioni spiacevoli in chi sta vicino, che si sente controllato e trattato con diffidenza, e di conseguenza anzichè rassicurare della propria presenza e del proprio amore si può irritare provocando maggiore paura in chi teme di venire lasciato. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, chi soffre della sindrome dell’abbandono, essendo sempre preoccupato della possibilità di venire rifiutato e allontanato, è soggetto a crisi di rabbia quando questa paura viene sollecitata dalle persone con cui è in relazione. Per l’individuo che soffre di queste paure, venire prima o poi lasciato è una certezza e il tradimento (e non parliamo solo su un piano sessuale ma soprattutto emotivo) può avvenire in qualunque momento, aldilà della situazione reale che si sta vivendo, che in quel momento può non destare sospettosità. Reazioni angosciose immotivate, sfoghi emotivi irrazionali e scenate isteriche sono conseguenza della perdita di controllo sulle proprie paure, come ci raccontano alcuni pazienti nei percorsi di psicoterapia a Torino. Il partner di chi soffre di questo disturbo può sentirsi in gabbia dentro alla relazione ma contemporaneamente vivere sentimenti di colpa se desidera allontanarsi perchè vede la persona che ama molto fragile. Anche quando la diffidenza e i timori non vengono manifestati apertamente ed è presente un tentativo di reprimere la paura, questi vissuti traspaiono nelle relazione sentimentale, rendendo insopportabile tollerare il clima emotivo di sospettosità che si crea nel rapporto e spesso la profezia di venire lasciati si avvera come conseguenza di questo malessere, come spesso emerge nei percorsi di terapia di coppia. In molti casi chi soffre di paura dell’abbandono non si rende conto della propria responsabilità nel deterioramento delle relazioni, prendiamo il rapporto con il partner: i comportamenti ossessivi, la gelosia, gli atteggiamenti vittimistici, talvolta le scenate melodrammatiche possono essere causa della fine della storia d’amore, ma la persona che si sente abbandonata conferma la propria convinzione di non essere mai stata amata e di non potersi fidare di nessuno.

In altri casi per prevenire il rischio di separazione tutta l’attenzione è posta nel tentativo di compiacere, di non contrariare per paura di non ricevere più la vicinanza e l’affetto, della cui continua conferma ha estremo bisogno chi soffre di sindrome dell’abbandono. La necessità di tenere l’altro il più vicino possibile porta la persona a fare di tutto per non deludere, conzionando i suoi comportamenti e rendendola eccessivamente affettuosa e premurosa, mostrando grande attenzione alle necessità altrui affinchè non vada via. Ma questo atteggiamento di eccessiva compiacenza, se reiterato nel tempo, causa una grande sofferenza nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino, perchè porta la persona a vivere in funzione dell’altro anzichè di sè stessa. A volte queste fragilità portano a legarsi con soggetti maltrattanti e abusanti, in una spirale di comportamenti estremi e difunzionali, da cui non è possibile emanciparsi perchè si crea un legame patologico di dipendenza affettiva. Ma anche quando si incontra un partner non abusante e la relazione inizia nel migliore dei modi, se la paura inibisce la spontaneità, poco alla volta insorgono dei problemi, perchè la fatica ad essere sè stessi e a creare intimità emotiva allontana sempre di più i membri della coppia a causa di atteggiamenti poco autentici. Può trasparire nel rapporto un tentativo di condizionare l’altro riempiendolo di attenzioni, che assumono un sapore di finzione e di manipolazione creando fratture relazionali anzichè permettere il consolidarsi della relazione, come emerge nel lavoro di terapia di coppia a Torino. A volte l’insicurezza può portare questi individui ad intraprendere solo rapporti superficiali e di breve durata e, nel tentativo di proteggersi dalle delusioni, a non entrare troppo a fondo nel rapporto e non legarsi per prevenire l’abbandono, anche se ciò di cui hanno più bisogno sarebbe proprio una relazione sincera e duratura nel tempo.

Come vediamo nei percorsi di psicoterapia a Torino la costante paura di perdere una persona, oltre a provocare comportamenti tossici, è causa di gravi danni alla propria autostima: insorgono sempre più insicurezze, causate dalla continua instabilità emotiva. Quando queste persone si rendono conto delle proprie difficoltà possono assumere un atteggiamento ipercritico verso sè stesse, iniziare a pensare che se le cose non funzionano è tutta colpa loro, aumentando la sensazione di poco valore di sè e paura di venire lasciate. Questa spirale distruttiva aumenta la fragilità, ci troviamo spesso di fronte ad individui che non sanno decidere, hanno molta paura di sbagliare e diventano dipendenti dagli altri, di cui sentono il sempre crescente bisogno. Tollerare la solitudine e riuscire a star bene da soli sono componenti utili alla costruzione dell’autonomia affettiva ma spesso chi soffre di sindrome dell’abbandono non ha potuto consolidare tali risorse affettive di base.

Presso il Centro di psicologia a Torino in alcune situazioni ci viene chiesto sostegno dalle persone che vivono insieme a chi soffre di sindrome dell’abbandono nell’adulto e cerchiamo di aiutare i familiari o il partner a comprendere che alcuni comportamenti che possono apparire all’esterno solo come un tentativo di essere al centro dell’attenzione, sono dettati da un’angoscia irrazionale che molto spesso la persona non riesce a controllare attraverso il ragionamento. Questa dimensione ansiosa è l’espressione di un vuoto esistenziale in cui prevale la convinzione, talvolta inconscia, di non poter soppravvivere emotivamente senza l’altro e senza il suo amore. Come emerge in certi percorsi di psicoterapia a Torino, siamo di fronte al bisogno di un nutrimento primario, quasi come se la persona adulta, che in altre aree della propria vita è efficiente e autonoma, si sentisse di fronte alla separazione come un neonato che ha bisogno della madre per esistere e per non sentirsi in pericolo di sprofondare nel vuoto e nel buio della solitudine. Questo non significa che la persona che soffre debba essere assecondata se le sue richieste di vicinanza sono continue ed insistenti, ma va certamente capita e non giudicata, va aiutata ad occuparsi della sfera psicologica attraverso cure professionali. A volte i genitori con cui ancora vivono questi pazienti non sanno come relazionarsi con loro e per questo chiedono il nostro aiuto come psicologi a Torino, perchè da un lato vorrebbero il figlio autonomo, dall’altro le profonde fragilità e incessanti richieste affettive li portano a trattarlo come un bambino, sostituendosi a lui per alleviarne la sofferenza, ma in tal modo ne sostengono la dipendenza affettiva. Come psicoterapeuti a Torino sappiamo che la relazione con questi pazienti, che continuamente affermano di “sentirsi abbandonati“, possa essere difficile e frustante per i familiari, ma il senso di solitudine che è normale che chiunque attraversi in alcuni momenti della vita, non può essere tollerato da chi ha questa fragilità emotiva, perchè manca la capacità di gestire l’ansia da separazione, che si trasforma in breve tempo in una profonda angoscia, che la persona non è capace di contenere. Questo tipo di problematica può fare soffrire molto i figli che, soprattutto nella fase fisiologica di separazione durante l’adolescenza hanno bisogno di essere accompagnati a distaccarsi in modo sano dagli adulti, di sperimentare con gradualità le proprie capacità di affrontare il mondo e le relazioni fuori dalla famiglia. Sono invece costretti a vivere conflitti profondi perchè vedono patire il genitore che soffre di sindrome dell’abbandono ogni volta che si allontanano e cercano uno spazio di autonomia, tra rabbia e sensi di colpa, il loro percorso di individuazione rischia di essere bloccato o realizzato attraverso laceranti strappi emotivi.

Cause della sidrome dell’abbandono nell’adulto:

Spesso dietro alla sindrome dell’abbandono nell’adulto sono presenti esperienze infantili che hanno traumatizzato il bambino, rendendolo un adulto insicuro e spaventato, in alcuni casi è possibile rintracciare una storia di vita costellata di perdite improvvise, assenze prolungate, strappi laceranti, lutti inattesi, che hanno lasciato cicatrici profonde. Ogni distacco fa rivivere le ferite subite, che non sono state elaborate nei primi anni di vita perché non era ancora presente un apparato psichico maturo per farlo. Nella ripetizione dell’esperienza traumatica la persona adulta si sente, come quando era piccola, incapace di superare e affrontare il distacco, come se non avesse le risorse per sopportare quel dolore, come ci viene riportato nei percorsi di psicoterapia a Torino. I fantasmi del passato si ripresentano nei pensieri e nei sentimenti di chi ha subito un abbandono, offuscando la realtà del presente che appare minacciosa anche quando si è circondati da persone che vogliono bene.

Nella sindrome dell’abbandono non è sempre individuabile un fatto reale a cui fare risalire la paura della perdita, perché in molti casi la causa della fragilità emotiva è dovuta al tipo di relazione affettiva tra i genitori e il bambino, relazione questa in cui non si è potuto instaurare un senso di sicurezza profondo e di sostegno costante nel tempo. Lo psicologo infantile a Torino ci spiega come un bambino abbia bisogno di ricevere cure psicologiche adeguate, oltre che fisiche, per diventare un adulto sicuro, di ricevere attenzione ai propri bisogni emozionali da parte dei genitori. Ma ci sono persone che fanno fatica a leggere le necessità dei figli, che non riescono a capirli in modo profondo, nè a parlare di ciò che sentono, perchè sono distaccate dall’area affettiva più intima e usano il ragionamento per relazionarsi con gli altri; ci sono anche genitori presi da sè stessi perchè attraversano dei momenti di sofferenza personale durante il periodo dell’ infanzia del bambino (per fare un esempio la depressione post partum) e per questo non hanno la possibilità di sintonizzarsi con lui e di capirlo davvero; o ancora ci sono genitori travolti da situazioni che richiedono la loro attenzione, impegnando tutte le risorse e allontanandoli dalle cure primarie affettive di cui un bambino piccolo ha enorme necessità. Inoltre ogni adulto ha una propria storia e dinamiche affettivo relazionali interiorizzate dalla propria infanzia, che possono ripetersi nella gestione dei figli ed essere trasmesse inconsciamente, anche nei casi in cui ci si rende conto di non aver ricevuto cure affettive adeguate e si vorrebbe essere genitori migliori di quelli che si ha avuto. Schemi relazionali disfunzionali e disequilibrati possono provocare, anche inconsapevolmente, paure irrazionali nel figlio e il timore di poter essere abbandonato oppure non desiderato, anche se la mamma e il papà gli vogliono bene e appaiono ad uno sguardo esterno genitori normalissimi. Capire di che tipo è stata la relazione con gli adulti di riferimento quando si era bambini e che tipo di modelli di attaccamento sono stati seguiti, può avvicinarci a comprendere le cause della sindrome dell’abbandono.

Come superare la sindrome dell’abbandono

Alla base del disturbo della sindrome dell’abbandono è presente una bassa autostima, la persona che ne soffre non è sicura di poter essere amata, o nei casi più gravi è certa di poter suscitare negli altri solo emozioni spiacevoli che, prima o poi porteranno all’abbandono. Questo nucleo di insicurezza è talvolta inconscio e quindi la persona non se ne rende conto, ma deve essere trasformato affinchè l’individuo inizi a credere davvero in sè stesso, ad accettarsi e a volersi bene. Rendersi conto della rabbia e della poca comprensione con cui si guarda a sè stessi è il primo passo per superare la paura di perdere i propri cari. Nei casi in cui le rassicurazioni delle persone più vicine, le eventuali esperienze relazionali positive che possono convincere di essere amato e le proprie riflessioni su questi temi, non siano sufficienti a far superare l’insicurezza è necessario l’intervento professionale di uno psicoterapeuta con il quale svolgere delle sedute di psicoterapia che aiutino a consolidare il senso del valore di sè.

Le persone che si rivolgono al Centro di psicoterapia a Torino hanno in molti casi sviluppato dei sintomi di malessere psicologico di varia natura, possono sentirsi preda degli attacchi di panico o della depressione, che sono un evolversi della sindrome dell’abbandono nell’adulto, che non sempre è stata riconosciuta come un disturbo psicologico che richiede delle cure. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino in molti casi la persona sofferente sta male da anni, una serie di atteggiamenti e pensieri ossessivi sono presenti in molti momenti della giornata, ma tale disagio può esser stato sminuito e non compreso dai familiari, che non hanno riconosciuto la necessità di intervenire, come se bastasse la buona volontà per cambiare. Molte di queste persone all’inizio del loro percorso raccontano di essersi sentite spesso sminuite e svalutate e di aver ormai maturato l’idea di essere sbagliate. Ripercorrendo all’interno di un percorso di psicoterapia a Torino la propria storia sarà possibile comprendere come si sono formate le convinzioni profonde che sorreggono un’immagine negativa di sè, sarà possibile consolidare la propria identità per trovare più sicurezza e fiducia nelle relazioni affettive.