Omofobia interiorizzata

Nel 1973 la comunità degli psichiatri “derubrica” l’omosessualità dal Manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali. Nel 2000, allo scopo di promuovere e mantenere la salute mentale, l’American Psychiatric Association si esprime a favore delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, con i diritti legali, i vantaggi e le responsabilità che ne derivano e produce un documento in cui disconosce qualunque trattamento psichiatrico basato sull’assunto che l’omosessualità sia un disturbo mentale e mirato ad indurre il paziente a modificare il proprio orientamento sessuale. Nel 2016 in Italia il governo emana la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso.e0cf9b58-5a50-4b5b-ac03-bc702d97c8aa

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi presso il Centro psicoterapia Torino ci accorgiamo di quanto, nonostante i cambiamenti sociali avvenuti nel corso degli anni, permangano a livello culturale idee e vissuti di origine omofobica che spesso appartengono al sentire degli stessi omosessuali. Il termine omofobia è stato coniato da Weinberg (1972) per definire il timore e l’odio irrazionali che gli eterosessuali provano nei confronti delle persone gay (omofobia esterna) e l’atteggiamento di disprezzo che i gay provano nei confronti di sé stessi (omofobia interna o interiorizzata).

L’omofobia interiorizzata porta la persona gay/lesbica a nutrire un sentimento rabbioso verso di sé, che nasce da pregiudizi, stereotipi negativi e discriminazione della sfera omoerotica nella sua complessità. Nella nostro lavoro di psicoterapia a Torino, emerge come l’omofobia interiorizzata sia più insidiosa dell’omofobia esterna proprio perché pertiene al mondo interno e non è visibile esteriormente: si originano profondi conflitti interiori tra le proprie pulsioni e i giudizi negativi ad esse associati, facendo vivere alla persona, vittima di sé stessa, un pesante senso di inferiorità. Come un nemico interno l’omofobia interiorizzata porta la persona omosessuale a vergognarsi di sé stessa, a combattere e negare ciò che sente. Come psicoterapeuti psicologi a Torino ci viene trasmesso dalle persone omosessuali quanto sia doloroso nascondere il proprio orientamento sessuale agli altri, e talvolta anche a sé stessi per molto tempo, come unica difesa nel tentativo di contrastare quel senso di inadeguatezza così pervasivo.

Nell’infanzia, attraverso l’identificazione con i genitori e con il contesto sociale, il bambino fa proprio lo sguardo che le persone adulte con cui si relaziona rivolgono alla sessualità, al genere e all’orientamento sessuale. Come può spiegarci lo psicologo infantile, questo processo di apprendimento avviene in modo inconsapevole e acritico, quando ancora, in una fase evolutiva precoce della propria formazione mentale, il soggetto non può riconoscere il proprio orientamento sessuale. L’omofobia interiorizzata, con tutti i vissuti disfunzionali che le appartengono, nasce dall’accettazione passiva di una cultura omofoba. Quando i gay e le lesbiche iniziano a prendere consapevolezza della loro omosessualità non riescono ad accettarla come “normale”, solo l’orientamento eterosessuale appare il modo giusto di essere, come hanno imparato durante la crescita all’interno di una cultura in larga parte eterosessista, che nutre diffidenza verso “la diversità”. Come ci viene dolorosamente raccontato nella psicoterapia a Torino, la scoperta, della propria omosessualità, spesso in adolescenza, è accompagnata dagli stessi atteggiamenti omofobi che sono stati interiorizzati. Solo a seguito di un lungo percorso di accettazione della propria omosessualità, sarà possibile riconoscere che non esiste un modo giusto di essere, sentirsi liberi nella costruzione di un’identità autentica basata su un orientamento sessuale di cui non doversi vergognare. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, quando la persona non riesce ad elaborare i vissuti legati all’omofobia interiorizzata, rischia di vivere un’esistenza di finzione, nascondendo la propria identità alle persone che le sono vicine e condannandosi ad una vita infelice di grande disagio emotivo.073a7bb8-fc5b-4f06-acb5-35704d5b0a06

Quali sono gli elementi che costituiscono l’omofobia interiorizzata e ne determinano una maggiore o minore influenza e intensità? Il Centro di psicoterapia e psicologia clinica Torino riconosce la natura multifattoriale dell’origine di questo disturbo e considera rilevanti le caratteristiche peculiari della persona e la storia che ha vissuto. Per meglio comprendere il quadro emotivo che può delinearsi, come sempre nel campo della psicologia, la valutazione psicologica non può prescindere dalla soggettività della singola persona. I fattori che caratterizzano l’omofobia interiorizzata sono essenzialmente tre: fattori familiari, fattori sociali e fattori individuali.

Fattori familiari. Ogni famiglia è diversa dalle altre e talvolta l’omosessuale trova sostegno e accettazione, ma ancora molto spesso a seguito del proprio coming out, incontra sentimenti di rifiuto e di vergogna, soprattutto come prima reazione alla rivelazione della “diversità” del figlio e alla delusione delle aspettative che ne segue. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, molte famiglie vivono l’omosessualità come una deviazione sessuale, come una malattia da tenere nascosta. Anche tra i genitori più comprensivi è forte la preoccupazione per il futuro del figlio, la paura della reazione sociale e delle difficoltà che dovrà affrontare nel vivere una relazione di coppia GLB sotto gli sguardi svalutanti di disapprovazione della gente. Talvolta i genitori sono comprensivi e nel tempo riescono ad affrontare i propri timori, ma in altri casi rimangono sconvolti alla scoperta dell’omosessualità del figlio. Negli anni, alcuni di questi genitori si sono rivolti al Centro psicoterapia Torino con la richiesta di essere aiutati nella relazione con il figlio, talvolta con la segreta speranza che l’omosessualità sia solo passeggera, solo una fase, una moda, oppure con la convinzione che il figlio possa scegliere con la volontà il proprio orientamento sessuale. In questi casi un lavoro di terapia di coppia genitoriale può risultare molto utile per aiutare la famiglia a ritrovare la serenità,  aiutare i genitori a potersi mettere nei panni del figlio comprendendo anche il suo disagio emotivo. In queste situazioni si ha proprio l’impressione che sia scoppiata una bomba emotiva nel momento in cui è risultato chiaro l’orientamento sessuale del figlio, si sono generate ansia, paura e rabbia e naturalmente questo stress contribuisce a sostenere, se non aumentare l’omofobia interiorizzata nel figlio/a gay/lesbica. Il lavoro di psicologia clinica presso il Centro psicologia Torino può aiutare i genitori a sgomberare il campo da false illusioni rispetto al desiderio di cambiare il figlio e avviare un graduale processo di accettazione, stemperando le angosce ed elaborando il conflitto che è venuto a generarsi tra l’amore che nutrono per lui e il rifiuto nei suoi confronti.

Fattori sociali. L’omofobia interiorizzata trapela nell’atteggiamento che le persone omosessuali assumono verso l’esterno: come psicologi psicoterapeuti a Torino cogliamo sempre una certa paura anche quando la persona chiede una consultazione psicologica (counseling psicologico) e sa di essere in un ambiente “protetto”. Gli omosessuali vivono nel quotidiano la paura di essere identificati come “gay” o “lesbiche”, un vero e proprio stigma sociale che nel loro vissuto si accompagna all’aspettativa del rifiuto; l’ansia dovuta alle esperienze negative e/o al timore di viverle fanno nascere la necessità di di celare la propria “diversità”con ogni mezzo a disposizione. I pregiudizi in una cultura eterosessista sono in grado di annullare tutte le caratteristiche individuali di una persona e ridurla esclusivamente all’orientamento sessuale. Nel lavoro di psicoterapia a Torino emergono molti stereotipi con i quali il paziente si sente identificato: “le lesbiche sembrano uomini e sono prive di femminilità”, “tutti i gay sono effemminati e non possono essere virili”. Come sono nati tutti questi pregiudizi sociali? Lo psicologo infantile spiega che la paura del diverso e dello sconosciuto fa parte della natura umana fin da piccoli: diventare grandi vuol dire anche maturare e superare le paure irrazionali attraverso le proprie esperienze e relazioni sociali. ma non è facile superare alcuni pregiudizi. In alcuni ambienti sociali è ancora presente l’identificazione dell’omosessualità con la perversione, a volte viene addirittura vissuta come un crimine contro natura e alcune di queste convinzioni possono sfociare in comportamenti sociali aggressivi e lesivi della persona omosessuale. La rabbia e la paura sociale nascono in alcuni ambienti dalla percezione dell’omosessualità come degenerazione morale. Nel processo educativo di una persona è difficile rintracciare sentimenti positivi nei confronti dell’essere gay o lesbica, quando va bene l’omosessualità viene taciuta o negata, altrimenti criticata aspramente. Si può quindi capire quanta paura senta nascere in sè un adolescente che avverte spinte erotiche e sentimenti di attrazione verso compagni del medesimo sesso… Come Centro psicologia Torino crediamo che le rigidità sociali possano essere superate solo attraverso la conoscenza che sottrae forza alla paura: speriamo che i tratti omofobi della nostra cultura possano nel tempo attenuarsi, in modo da permettere ad ogni persona di esprimere sè stessa senza il timore della discriminazione. Il Centro psicologia clinica Torino pensa che le istituzioni e i media abbiano un ruolo importante nel trasmettere messaggi corretti alla gente, dal momento che l’ignoranza è un fattore predisponente l’omofobia. Come psicoterapeuti psicologi a Torino crediamo che il cambiamento possa avvenire se si promuove una mentalità in grado di accettare “le differenze”, se vogliamo vivere in una società meno aggressiva e intollerante.

Fattori individuali. L’omofobia interiorizzata può avere tratti più o meno rigidi a seconda dell’educazione ricevuta, della storia personale e dei tratti di personalità. Nella psicoterapia a Torino emerge come l’omofobia interiorizzata possa complicare un quadro di scarsa accettazione di sé e bassa autostima. I sentimenti di autodisprezzo e di inferiorità legati al proprio orientamento sessuale incidono maggiormente se la persona ha tratti del carattere insicuro e un’immagine di sé svalutata. Una persona più insicura accetta passivamente e fa propri con più facilità gli stereotipi negativi verso l’omosessualità. Nella nostra esperienza di psicoterapia a Torino una personalità fragile deve essere sostenuta per riuscire a mettere in discussione le credenze sociali che ha interiorizzato, mentre una persona più forte può riuscire a svincolarsi emotivamente in tempi più brevi dagli stereotipi denigratori con cui era identificata. All’omofobia interiorizzata è legata anche l’impossibilità di affrontare il coming-out e di comunicare agli altri la propria omosessualità. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino in queste situazioni è fortissima la convinzione di venire rifiutati, il senso di angoscia e vergogna è pervasivo e blocca ogni possibilità di azione.

Come superare l’omofobia interiorizzata? Nel processo educativo di una persona è difficile ritrovare valutazioni positive nei confronti dell’esser gay o lesbica, più spesso i bambini crescono apprendendo che l’omosessualità è qualcosa di non desiderabile, criticato e che può intimorire. Spesso in adolescenza, come facilmente comprensibile, la percezione delle prime spinte erotiche e di attrazione emotiva verso ragazzi dello stesso sesso si accompagna all’insorgere di ansia e paure…Presso il Centro psicologia Torino è possibile richiedere una consulenza psicologica (counseling psicologico) per affrontare i problemi legati all’omofobia interiorizzata, sia rispetto alla difficoltà di vivere bene con sé stessi, sia rispetto alla relazione con i familiari o altre persone importanti della propria vita. Come psicoterapeuti psicologi a Torino la nostra posizione rispetto all’omosessualità è chiara: non studiamo e non analizziamo l’omosessualità come se si trattasse di un problema da risolvere, pensiamo che chi si rivolge al nostro Centro abbia il diritto di sentirsi accolto come persona nella propria complessità e unicità. Il Centro psicologia Torino offre le proprie competenze per aiutare il paziente ad accettare il proprio orientamento sessuale e convivere serenamente con gli altri senza doversi vergognare. Talvolta il lavoro di psicoterapia a Torino serve alla persona per far chiarezza dentro di sé e a capire chi è e che cosa autenticamente desidera. Molte persone si sono rivolte a noi in un momento di confusione, dal momento che la conflittualità interiore può rendere difficile al soggetto stesso comprendere i propri sentimenti, desideri e capire il tipo di scelte da fare nella propria vita. Il lavoro di psicoterapia a Torino cerca di elaborare i vissuti legati all’omofobia interiorizzata per mezzo dell’analisi dei bisogni, desideri, limiti e risorse della persona.

Quando chiedere aiuto? Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino la persona omosessuale può richiedere una consultazione psicologica (counseling psicologico) per diverse conseguenze legate all’omofobia interiorizzata: il calo dell’autostima è uno degli effetti diretti, ma possono insorgere anche difficoltà nel lavoro o nello studio, sintomi ansiosi e depressivi, problemi di dipendenze, comportamenti sessuali a rischio, pensieri disturbanti. Inoltre le conseguenze di tale stato di malessere possono ripercuotersi nella sfera sentimentale e sociale, portando l’individuo a chiudersi in sé stesso, evitare le relazioni sociali più significative. Dal punto di vista terapeutico presso il Centro psicologia Torino aiutiamo il soggetto a prendere consapevolezza dei propri pensieri ed emozioni legati all’omofobia interiorizzata in modo da comprendere come questi siano all’origine di alcuni comportamenti disfunzionali. Nella psicoterapia a Torino emerge come molti stereotipi e pregiudizi siano stati interiorizzati nel tempo e influenzino lo stile di vita e il modo di pensare. Il lavoro di psicologia clinica a Torino aiuta a vivere la propria sessualità con un atteggiamento più libero e sereno e rende più forti di fronte agli attacchi che possono arrivare dal mondo esterno.

Talvolta la richiesta d’aiuto al Centro psicologia Torino arriva dai genitori dell’omosessuale che di fronte al coming out del figlio/a si trovano in forte difficoltà perché da un lato vivono preoccupazione, rabbia e non riescono ad accettarlo per quello che è, dall’altro lato desiderano che il figlio possa essere felice desiderando il suo bene. Non sempre in questi casi per i genitori risulta facile capire quale possa essere il bene per il figlio, preoccupati dagli ostacoli e dai rifiuti che potrà incontrare da parte della società. A volte confusi e angosciati questi genitori necessitano di un sostegno (terapia di coppia genitoriale) per elaborare i vissuti legati alla scoperta dell’omosessualità del figlio/a, che comporta anche una rivisitazione delle proprie aspettative e desideri rispetto al suo futuro.

L’omofobia interiorizzata può essere centrale anche in una richiesta di terapia di coppia GLB, in quanto scelte importanti per la coppia possono essere ostacolate da vissuti legati alla paura e compromettere il benessere della coppia stessa con l’insorgenza di conflitti e fraintendimenti tra i partner. In questi casi, nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, non è scontato che i due membri della coppia siano giunti ad uno stesso livello di accettazione della propria omosessualità e di emancipazione rispetto ai giudizi critici esterni, e un percorso terapeutico può aiutare ad affrontare tali difficoltà.

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