Ansia nei bambini

L’ansia è un’emozione funzionale all’adattamento dell’organismo all’ambiente, quindi di per sè non ha valenza nè positiva nè negativa. L’ansia fisiologica infatti è un’esperienza universale e secondo lo psicologo infantile una naturale componente dello sviluppo del bambino: è uno stato di prontezza e di attivazione generalizzata dell’organismo collegato ad una situazione di attesa e/o di pericolo. Se non provassimo mai ansia non saremmo in grado di distringuere e di difenderci dai pericoli.

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino abbiamo potuto riscontrare che l’ansia è strettamente correlata con altre emozioni, come ad esempio la fobia e la paura. In un articolo specifico trattiamo l’ansia da separazione.
La fobia in senso stretto può essere definita come un’eccessiva reazione apprensiva, con tendenza all’evitamento, nei confronti di un evento esterno, una situazione o un oggetto che non sono obiettivamente pericolosi. Tradizionalmente la paura è stata differenziata dall’ansia e dalle fobie dal momento che è possibile identificare un pericolo obiettivo. Lo psicologo infantile spiega che quando si tratta dei bambini però tale distinzione può risultare fuorviante. I bambini infatti a causa del loro sviluppo cognitivo ancora in divenire trovano spesso difficile differenziare il reale dall’immaginario. E’ dunque necessario osservare l’impatto che tale stato d’animo ha sull’adattamento e sul comportamento del bambino. In sintesi possiamo considerare problematica un’attivazione emozionale che risulti eccessiva per la frequenza con la quale si verifica, l’intensità con cui si manifesta e la sua durata nel tempo, come constatiamo nei percorsi di psicoterapia infantile.

Presso il Centro psicologia Torino riteniamo che la paura sia una normale esperienza emotiva presente in tutti i bambini. Tale stato d’animo non è necessariamente qualcosa di negativo, solitamente si tratta di una reazione naturale dovuta al fatto di trovarsi in presenza di qualcosa che viene considerato minaccioso. Lo psicologo infantile sa come in ogni stadio della crescita siano presenti specifiche paure e non sarebbe nell’interesse del bambino far sì che egli eviti qualsiasi situazione in cui si possa provare questo sentimento. Non sono le normali esperienze di paura che di per sè creano problemi al bambino, ma il modo in cui questi impara a reagire a tali esperienze. Se il bambino si abitua ad assumere un atteggiamento di continua apprensione e comincia a sentirsi costantemente minacciato da pericoli, allora ciò costuisce senz’altro un problema, come constatiamo nel lavoro di terapia familiare.

Lo psicologo infantile per semplificare suddivide le paure dei bambini in tre principali categorie:

Paura di eventi esterni, di persone o di animali (es. cani, insetti, oscurità, ladri, visite mediche, ecc.)
Questo tipo di paure possono assumere la forma di vere e proprie fobie;

Paura di creature immaginarie (es. diavolo, mostri, fantasmi, ecc.)
Questo tipo di paure tendono invece a scomparire durante la crescita;

Paura delle proprie inadeguatezze (es. paura di sbagliare, di non riuscire, di fare brutta figura, ecc.)
Questo tipo di paure vengono di solito considerate manifestazioni d’ansia.

L’ansia diventa patologica quando è irragionevole, eccessiva e fonte di grave disagio. Le cause dei disturbi d’ansia non sono riconducibili ad un unico fattore, ma sono il risultato della combinazione di più elementi: predisposizione biologica, cause ambientali, fattori emotivi e di personalità, fattori educativo- familiari.

Lo psicologo infantile ritiene che le risposte messe in atto dal soggetto in situazioni d’ansia coinvolgano differenti livelli:

  • Risposte fisiche dovute ad un incremento di attività del sistema nervoso centrale, come aumento della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca, aumento della tensione muscolare, tremore, fatica a respirare con senso di soffocamento, aumento della sudorazione;
  • risposte comportamentali quali evitamento, fuga, movimenti non finalizzati (rosicchiarsi le unghie, piagnucolare, succhiarsi pollice);
  • risposte cognitive come pensieri anticipatori negativi, autosvalutazione, catalizzazione dell’attenzione sulle cose temute, esagerazione dell’importanza di certi eventi, paura di perdere il controllo, perfezionismo.

Non è semplice essere genitore di un bambino ansioso, come emerge nei colloqui di terapia di coppia genitoriale (sostegno alla genitorialità). Spesso non si sa quale sia la causa della sua ansia e, a volte, non si è nemmeno consapevoli del fatto che lui abbia qualche timore particolare perchè il bambino pur soffrendo non ne ha mai parlato. L’ansia è stata chiamata la sofferenza silenziosa proprio perchè la maggior parte delle persone che ne soffre è capace di nascondere agli altri il proprio malessere, come ci viene riportato nei percorsi di psicoterapia a Torino.
Come professionisti del Centro Psicologia clinica Torino proponiamo un percorso iniziale di valutazione che prevede il coinvolgimento del minore e della sua famiglia, riteniamo infatti importante lavorare con gli adulti di riferimento del bambino per avere una visione più completa sia del malessere del minore sia delle possibili ansie, paure e preoccupazioni delle figure genitoriali. Al termine di tale percorso avviene un colloquio di restituzione all’intero nucleo familiare in cui i terapeuti, tra cui lo psicologo infantile, indicano l’intervento psicologico più idoneo.