Emotional blunting: sentirsi senza emozioni
L’ emotional blunting è un impoverimento della reattività emotiva e spesso chi ne soffre sente la propria reazione affettiva inadeguata rispetto allo stimolo che l’ha provocata. Si tratta di un disturbo della affettività percepito soggettivamente come una perdita della capacità di provare emozioni sia piacevoli che spiacevoli, nonostante il tentativo di reagire.
Presso il Centro di psicologia a Torino le persone descrivono l’ emotional blunting come una sorta di offuscamento emotivo che può durare per poco tempo o può protrarsi per lunghi periodi, addirittura per anni, rendendo la vita del soggetto “piatta”, priva di una certa intensità emotiva. Anche di fronte ad esperienze che dovrebbero sollecitare entusiasmo o paura, rabbia o qualche altra emozione intensa, la persona si sente come distaccata dagli affetti. Alcune volte l’emotional blunting viene descritto, nei percorsi di psicoterapia a Torino, come un blocco che impedisce alle emozioni di uscire, anche nelle relazioni più intime e con le persone più care al soggetto. Per alcuni l’emotional blunting è un senso di attenuazione dei sentimenti e il soggetto si descrive come ovattato; per altri invece l’appiattimento emotivo corrisponde ad una totale assenza di reazioni emozionali che causa ridotta espressività del volto, un tono del linguaggio piuttosto monotono e una poca capacità di reagire a livello comportamentale.
L’emotional blunting è un sintomo, conseguenza di un quadro sottostante di tipo fisico o mentale, può quindi presentarsi in diversi disturbi e solo un’analisi complessiva della salute della persona può permettere di comprenderne la causa e arrivare ad una diagnosi di tipo organico o psichico. L’emotional blunting si accompagna spesso ad altri sintomi e solo il quadro completo porta a comprendere l’eziologia del disturbo che può essere più o meno grave, passeggero o strutturale. L’appiattimento emotivo può anche essere conseguenza dell’assunzione di psicofarmaci o di certe droghe.
Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino alcuni pazienti che soffrono di emotional blunting si sentono in difetto nel rapporto con gli altri e possono reagire fingendo emozioni che non provano veramente, per essere adeguati a livello sociale. Il soggetto che soffre di questa forma di appiattimento emotivo sente il peso delle aspettative sociali, pensa di dover reagire affettivamente di fronte ad una notizia triste o felice, oppure di dover ridere o piangere in certi contesti come una festa o un funerale. Riportiamo l’esempio di un paziente che sta affrontando un percorso di psicoterapia a Torino e racconta il disagio che prova nel non poter essere sé stesso con gli altri: deve mostrarsi toccato quando riceve un regalo o di fronte ad un’offesa ricevuta, quando in realtà si sente distante dall’esperienza, come se riguardasse qualcun altro.
L’emotional bluntin è causa di difficoltà di adattamento alle relazioni sociali e chi ne soffre può avere un brutto giudizio di sé, dal momento che non riesce a provare empatia neanche verso le persone a cui vuole bene. Nel campo sentimentale di coppia le emozioni assopite della persona possono tradursi in un calo della libido e portare all’evitamento dell’intimità sessuale. Il soggetto può sentirsi in colpa verso il partner e perdere di naturalezza e spontaneità anche nei suoi confronti. Il partner può sentirsi offeso dal momento che è facile confondere l’appiattimento emotivo con disinteresse nei propri confronti. Talvolta si innescano conflitti e recriminazioni, mentre in altri casi si rischia un allontanamento nella coppia.
Nei percorsi di psicoterapia a Torino alcuni pazienti lamentano di non provare più emozioni per ciò che in passato piaceva loro, giudicando la propria vita come monotona, priva di vivacità, come se un velo di noia avvolgesse tutto e non permettesse di “sentire”. Vengono a meno la passione per una causa, sentimenti profondi verso le persone amate, si riduce anche l’attività creativa e il soggetto si sente apatico e privo di stimoli.
Per comprendere meglio l’emotional blunting è necessario distinguerlo da altre forme di disturbo che hanno sintomi simili.
L’anedonia, ad esempio, è la difficoltà di provare piacere, di sentirsi appagato dalle situazioni positive e provare soddisfazione nelle relazioni interpersonali. La persona che soffre di anedonia può esser carente nella percezione dell’appagamento dei sensi, come nel mangiare o nell’avere rapporti sessuali. Ma sente il dolore e i sentimenti di sofferenza, anche in maniera molto intensa, è in grado di piangere e di disperarsi. Si tratta di una condizione diversa dall’emotional blunting che, nella nostra esperienza di psicologi a Torino, non viene descritta come un appiattimento globale dell’affettività. Inoltre, nei casi di anedonia la perdita del piacere può riguardare solo alcune sfere di vita del soggetto, può interessare solo l’affettività o investire in modo settoriale il campo sensoriale.
Un’altra condizione che viene spesso confusa con l’emotional blunting è l’alessitimia che può essere descritta come l’incapacità di distinguere ed esprimere le differenti emozioni e sensazioni, la fatica di trovare le parole per descrivere ciò che si prova. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino la persona alessitimica non sa dare un nome ai sentimenti perché fatica ad identificare e differenziare la propria percezione emotiva, può confondere le sensazioni corporee con le emozioni ad esse associate. Si tratta di persone che hanno un pensiero molto concreto e sono carenti nella sfera della simbolizzazione, ne deriva una riduzione della sfera immaginativa e astratta. Ma come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino chi soffre di alessitimia non manca nel “sentire” bensì è carente nell’interpretare e valutare ciò che sente.
L’emotional blunting a volte viene definito come una forma di “apatia” anche se si tratta di una condizione diversa. Chi soffre di apatia perde la motivazione a fare le cose, non sente più la voglia di realizzare i propri obiettivi. La persona apatica non ha più la volontà di mettere in pratica certi comportamenti, si sente “ferma” a livello mentale, fisico ed emotivo.
Molti pazienti che soffrono di emotional blunting raccontano, nei percorsi di psicoterapia a Torino, di aver sperimentato questo sintomo da un certo momento della propria vita, mentre prima si sentivano in contatto con la propria affettività. Dalla nostra esperienza di psicologi a Torino questo fenomeno appare, in questi casi, come una difesa messa in atto dalla psiche per impedire di provare sofferenza. Dalla clinica emergono storie di persone che sono state sottoposte per un lungo periodo ad una condizione di stress emotivo e forse ad un certo punto l’emotional blunting ha permesso loro di evitare di provare dolore. Quando infatti la psiche non riesce più a contenere affetti negativi può mettere in atto la “dissociazione” per smettere di sentire. In alcuni casi la mente può operare una “anestesia dei sentimenti” che potrebbe spiegare l’emotional blunting. Purtroppo, i meccanismi di difesa che l’individuo utilizza si estendono a tutte le emozioni, anche a quelle positive, togliendo di intensità al sentire soggettivo.
Alcune persone che si sono rivolte al Centro di psicologia a Torino raccontano di aver deciso di voler affrontare un percorso di psicoterapia solo dopo un lungo periodo di tempo in cui sentivano questo sintomo, solo quando le loro condizioni esistenziali si sono rasserenate e si sono rese conto di non riuscire più a provare vivacità emotiva. Prima l’emotional blunting è stato per loro funzionale, ha permesso loro di sopportare meglio periodi di sofferenza. All’inizio smettere di provare dolore non ha inciso sulla possibilità di vivere una vita normale, di stare in società. Ma col tempo è emerso un senso di isolamento emotivo, di solitudine, dato dall’impossibilità di aprirsi agli altri, di stringere legami. In questi casi il percorso di psicoterapia a Torino ha aiutato la persona a sentirsi meno vulnerabile di fronte al dolore, a potersi permettere di tornare a “sentire”. Quando il trauma è lontano nel tempo la psiche non ha più bisogno di “spegnersi” per far fronte alla situazione, può invece tornare ad aprirsi per assaporare le emozioni della vita.
Presso il Centro di psicoterapia a Torino è possibile richiedere una consulenza per compredere meglio le cause del “senso di distacco” di cui parla chi soffre di emotional blunting. L’appiattimento emotivo può essere associato a vari disturbi, come la depressione, il disturbo post traumatico da stress, la schizofrenia. Molte volte può trattarsi di una forma di anestesia delle emozioni in soggetti sani, per difendersi da reazioni emotive forti, per non provare malessere o conflitti interni.
La prognosi favorevole dipende dalla struttura di personalità del paziente e solo dopo una corretta diagnosi è possibile identificare l’intervento più adatto alla situazione.
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