Mese: Agosto 2019

Coming out e benessere psicofisico

Coming out cos’è? Si tratta proprio del passaggio dal riconoscimento di sé come gay o lesbica alla possibilità di comunicare o far capire alle persone intorno a sé il proprio orientamento sessuale. Il comig out per potersi realizzare pienamente prevede il realizzarsi di un processo psicologico interiore in un continuum evolutivo che va dal coming out interiore, inteso come realizzazione e riconoscimento della propria identità omosessuale, fino al coming out esteriore e cioè lo svelamento nei confronti del proprio mondo affettivo-relazionale. Per approfondire l’evoluzione di tale processo, che generalmente in adolescenza trova un momento cruciale di avviamento, come rileva lo psicologo infantile, ci si può riferire a questo articolo.

L’adolescenza è il momento di maggiori cambiamenti fisici e della nascita della fertilità, il corpo inizia a sentire la pulsione sessuale più forte e il giovane è spinto alla ricerca di appagamento dei desideri verso l’esterno del nucleo familiare, come spiega lo psicologo infantile a Torino. Si tratta di un periodo di sperimentazione, in cui l’adolescente cerca di capire chi è e anche qual’è il proprio orientamento sessuale. Questa fase esperienziale e di definizione di sé è certamente da collocare all’interno del contesto socioculturale d’appartenenza, che direziona e condiziona ed è intersecata con la propria storia personale, condizionata  dalle influenze familiari dell’adolescente. Presso il Centro psicoterapia Torino vediamo che alcune persone hanno sempre avuto un orientamento sessuale verso persone dello stesso sesso, altre lo hanno scoperto proprio in adolescenza dopo aver avuto rapporti sessuali con eterosessuali ed essersi resi conto che l’attrazione e il desiderio erano da collocarsi verso la sfera omoerotica.

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, l’adolescente che fa coming out si apre in un primo momento più facilmente con gli amici, piuttosto che dichiararsi omosessuale in famiglia, proprio perché teme maggiormente il giudizio dei genitori e ha la tremenda paura di deluderli e non venire accettato. In adolescenza coming out e benessere psicofisico hanno una forte correlazione tra di loro perchè in un momento così delicato dello sviluppo di un giovane ricevere delle conferme sul proprio valore oppure sentirsi rifiutato e svalutato dalle persone ritenute importanti nella propria vita può incidere profondamente sulla propria autostima. La reazione che l’adolescente riceve alle prime confidenze sul proprio orientamento sessuale ricopre una grande importanza a livello emotivo per il giovane perché può essere fonte di rassicurazione o grande inquietudine, può dare coraggio e speranza nel poter essere compreso o turbare profondamente rispetto al timore che la propria omosessualità metta in discussione i legami affettivi e comprometta l’immagine di sé. In una fase delicata come l’adolescenza caratterizzata dalla ricerca della propria identità alcuni ragazzi omosessuali richiedono un aiuto psicologico presso il Centro psicologia Torino per risolvere conflitti interiori legati all’immagine di sè contaminata dall’omofobia interiorizzata ed essere sostenuti in un momento di crisi che può offuscare la visione del futuro e confondere ripetto ai comportamenti giusti da adottare nelle relazioni affettive amicali e familiari. Nei percorsi di psicoterapia a Torino emerge come interiormente siano presenti molti conflitti, tra il desiderio di essere autentici e poter avere relazioni in cui mostrarsi senza dover continuamente mentire e invece la paura di reazioni di rifiuto, il timore di venir guardato e trattato in modo diverso dopo le proprie rivelazioni, dovendosi difendere dai pregiudizi.

Il ragazzo che confida ad un amico di essere omosessuale ha bisogno di sentire vicinanza e comprensione rispetto alle paure e alla vergogna che prova, ma soprattutto sentire che non cambia nulla riguardo a come viene considerato, non sentirsi inserito in una categoria sociale che suscita determinate emozioni, paure o comportamenti. Coming out e benessere psicofisico sono temi legati alle relazioni tra pari in adolescenza che possono condizionare profondamente il giovane. Un problema da gestire per gaylesbiche dichiarati nel campo dell’amicizia riguarda l’attrazione che può nascere verso “l’altro eterosessuale” o viceversa diventare oggetto di desiderio da parte sua. Lo psicologo infantile spiega come il timore di rovinare le amicizie possa influenzare molto la possibilità di essere spontanei nei rapporti, talvolta dopo il coming out l’omosessuale si sente allontanato o trattato diversamente dagli amici del suo stesso sesso nel timore che “possa provarci”. Queste paure relazionali portano in alcuni casi l’adolescente omosessuale a guardare con maggior diffidenza ai rapporti con i coetanei, talvolta a ricercare la sola frequentazione di ragazzi del proprio stesso sesso e orientamento sessuale, selezionando le proprie relazioni amicali. Alcuni omosessuali attraversano anche una fase di rifiuto e di svalutazione dei coetanei eterosessuali, assumono atteggiamenti difensivi, spiega lo psicologo infantile, che possono portarli all’insorgenza di difficoltà relazionali e conflitti nel gruppo di pari, a conferma del legame tra coming out e benessere psicofisico. Bisogna considerare che la tendenza a chiudersi di alcuni ragazzi gay e ragazze lesbiche è proprio una conseguenza di reazioni negative subite a seguito del coming out nel mondo della scuola o del lavoro. Come emerge dai percorsi di psicoterapia a Torino la persona di orientamento omosessuale molto spesso per evitare di ricevere attacchi o semplicemente per non sentirsi guardata con diffidenza impara a modulare le comunicazioni su di sé, controlla il proprio atteggiamento, fa attenzione a ciò che dice e con chi lo dice e tale stile relazionale può divenire molto faticoso da sostenere. Purtroppo il timore di ritorsioni e atti di bullismo a scuola, la paura di dare una cattiva immagine di sé a causa dei pregiudizi culturali, portano molti adolescenti a vivere angosce e a sviluppare una bassa autostima, problemi questi che in alcuni casi cercano di risolvere chiedendo aiuto professionale presso il Centro psicologia Torino, nel tentativo di star meglio con sé stessi. Venire a patti dentro di sè con i vissuti negativi di esperienze dolorose e/o paure profonde non è facile per una persona omosessuale e solo col passare del tempo e a volte solo grazie ad una psicoterapia sarà possibile adottare modalità diverse di coming out, come ad esempio poter parlare serenamente del proprio partner durante una conversazione in gruppo, segnale che si è raggiunta una maggior tranquillità dentro di sè e non è più un elemento di priorità per la persona nascondere il proprio orientamento sessuale.

Anche quando il processo di coming out interiore è stato portato a termine e la persona adulta ha piena consapevolezza del proprio orientamento sessuale può scegliere di non dirlo all’esterno, molti gay e lesbische decidono di mantenere la riservatezza in certi ambiti, per timore di ricevere ostilità e venire danneggiati. La persona omosessuale talvolta preferisce mantenere un’immagine diversa sul luogo di lavoro, più consona alle aspettative sociali, prova pudore o vergogna nel far vedere questo lato personale e intimo che vuole tenere privato, limitandosi a vestire il ruolo professionale, come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino. Naturalmente il segreto diviene un’esigenza quando l’ambiente lavorativo è molto conservatore e la persona omosessuale ha motivo di temere mobbing o licenziamento. La maggiore visibilità ed esposizione all’esterno espone a rifiuti, discriminazioni, bullismo a scuola e quando un adulto omosessuale ha subito da adolescente ritorsioni che lo hanno trasformato in vittima sarà naturalmente più schivo e diffidente nel mondo del lavoro. Alcune esperienze negative in adolescenza possono essere traumatiche per la persona, come emerge in diversi percorsi di psicoterapia a Torino.

Fare coming out può anche portare reazioni positive all’interno dell’ambiente sociale, molti giovani oggigiorno sono emancipati rispetto agli stereotipi sociali sull’omosessualità e non raramente lo psicologo infantile, che presenta un osservatorio privilegiato rispetto ai vissuti degli adolescenti in psicoterapia a Torino, riporta che non sono rare le amicizie tra ragazzi di diverso orientamento, dove questo tratto non è visto come un problema e le relazioni sono di buona qualità. Chiedendo ai ragazzi omosessuali per loro “coming out cos’è?” e come è cambiata la loro vita dopo essersi svelati all’esterno, molti di loro raccontano allo psicologo infantile che a fianco alle reazioni di diffidenza nei loro riguardi ci sono stati vantaggi personali e positivi per loro, a confermare la corrispondenza in molte situazioni tra comig out e benessere psicofisico. Il “venire fuori” nella società attraverso il coming out significa anche un poter esprimere sè stessi e riuscire ad opporsi ai rifiuti e alle offese, significa accettare di più la propria persona e potersi affermare, in un processo di integrazione psicologica a più livelli. Presso il Centro di psicologia a Torino crediamo che potersi aprire alla possibilità di avere amici che ci conoscono davvero è fonte di benessere per ognuno di noi al di là del proprio orientamento sessuale e darsi questa possibilità attraverso il coming out è il primo passo per l’omosessuale di realizzare la propria vita, potersi confrontare con altri gay e lesbiche, poter trovare una relazione sentimentale stabile. I ragazzi omosessuali così come gli eterosessuali, spiega lo psicologo infantile, stanno meglio se possono condividere apertamente le proprie vite e sentirsi sostenuti dalla famiglia e dagli amici. Quando gli effetti del coming out sono positivi, rileviamo come psicoterapeuti psicologi a Torino un aumento del benessere personale e della salute fisica e mentale. Nei percorsi di psicoterapia a Torino abbiamo potuto osservare come il sentirsi accolti dagli altri e accettati nella propria identità omosessuale (sia nei rapporti più intimi che nell’ambiente scolastico o lavorativo) porta ad un aumento dell’autostima, della soddisfazione a lavoro, in generale ad una qualità migliore della vita attraverso la riduzione dell’ansia, della depressione e della rabbia. Riuscire a svelarsi almeno nella cerchia delle relazioni più ristrette e sentirsi accettati diminuisce il senso di solitudine, favorisce l’emergere delle proprie risorse e la resilienza individuale, coming out e benessere psicofisico trovano corrispondenza in molti casi.

La famiglia è l’ambiente affettivo primario per l’adolescente che riconosce di essere omosessuale e naturalmente la reazione dei genitori e di eventuali fratelli a questa scoperta ha un impatto emotivo molto forte per il giovane: coming out e benessere psicofisico possono corrispondere quando gli adulti di riferimento riescono ad accettare l’omosessualità del figlio/a, così come al contrario il non sentirsi accettati dalla propria famiglia può causare conseguenze negative per la salute psicologica della persona. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino molti giovani omosessuali attraversano periodi di profonda sofferenza emotiva quando devono tenere nascosta la propria identità in famiglia o ricevono apertamente e nel perdurare del tempo la conferma alle proprie paure più profonde, quali ad esempio constatare di essere fonte di dolore per i genitori, procurare delusione e vergogna nei propri cari. L’omofobia interiorizzata può manifestarsi attraverso sensi di colpa e di inadeguatezza con un calo dell’autostima e i profondi conflitti interiori, di cui il ragazzo può essere solo in parte consapevole, la sofferenza psichica può venire somatizzata e causare l’insorgenza di sintomi fisici come mal di testa, tremori, scarso appetito, perdita di peso, tachicardia, disturbi del sonno, vertigini, ecc.

Come constatiamo presso il Centro psicologia clinica Torino le reazioni dei genitori alla scoperta di avere un figlio gay o una figlia lesbica possono essere molto diverse da famiglia a famiglia. Sicuramente il momento del coming out con i genitori è di forte impatto psicologico ed emotivo per tutti i membri del nucleo familiare. Lo psicologo infantile a Torino che svolge dei colloqui di counseling psicologico con i genitori riporta come possano esserci reazioni violente o di negazione quanto più la scoperta è sconvolgente per gli adulti di riferimento del minore. Questo accade di solito nelle famiglie più conservatrici e/o dove il credo religioso è forte e ancora oggigiorno l’immagine dell’omosessualità è legata a devianza, peccato o malattia mentale. I pregiudizi e l’omofobia interiorizzata fanno soffrire molto i genitori, che vivono con grande delusione la scoperta dell’omosesualità del figlio, a volte anche con senso di colpa e senso di inadeguatezza nella loro funzione genitoriale, nella convinzione di aver sbagliato qualcosa nell’educazione. In questi casi i genitori hanno bisogno di ricevere sostegno da parte di psicoterapeuti psicologi a Torino e va fatto un lavoro per aiutare adulti di riferimento e figli nella loro relazione affinchè il clima familiare torni ad essere buono. Bisogna comprendere che per alcuni genitori la scoperta dell’omosessualità del figlio corrisponde alla caduta delle aspettative su di lui e sul suo futuro, prima tra tutte l’immagine di vederlo costruire una famiglia tradizionale e può volerci del tempo per realizzare la situazione e poter immaginare uno scenario diverso da quello desideratato. Ma nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino quando i legami familiari sono forti prevale il desiderio che il proprio figlio trovi la realizzazione di sè e il benessere personale piuttosto che adattarsi alle aspettative sociali.  In altre famiglie i genitori di fronte al coming out del figlio si preoccupano delle conseguenze che la sua omosessualità può comportare nel rapporto con gli altri, in quanto membro di una minoranza la cui “diversità” è pesantemente stigmatizzata. Ma alcuni di questi genitori consapevoli della correlazione tra coming out e benessere psicofisico per il proprio figlio chiedono aiuto presso il Centro psicoterapia Torino al fine di elaborare i propri vissuti e arrivare ad accettare per primi essi stessi l’omosessualità del figlio. Tali genitori raccontano nel lavoro di counseling psicologico a Torino, temono di venire anche loro stigmatizzati e hanno la tendenza a celare l’omosessualità del figlio ad amici e parenti perchè provano paura e vergogna. Spesso il lavoro di psicologia clinica è di grande supporto per superare il momento di stress emotivo che lo svelamento del figlio può inizialmente procurare nei genitori e può essere trasformativo, una possibilità di arricchimento e crescita personale, oltre che familiare.

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