Mese: Giugno 2018

Il cambiamento terapeutico

La famiglia è un sistema all’interno del quale si esplicano diverse dinamiche relazionali tra i suoi membri e viene mantenuto un certo equilibrio complessivo. Il cambiamento per l’essere umano è sempre difficile perchè richiede un adattamento diverso e per questo va incontro a resistenze emotive: nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino la tendenza a conservare lo stato quo della situazione vale sia nella dimensione individuale che nei rapporti interpersonali. Talvolta all’interno dei nuclei familiari sono presenti modalità disfunzionali di relazionarsi, che fanno soffrire i suoi membri, ma che risultano utili a mantenere alcune dinamiche, come riscontriamo presso il Centro psicologia Torino nel lavoro di terapia familiare. Ad esempio una modalità per evitare di affrontare il cambiamento è la tendenza diffusa a cercare di persuadere un membro della famiglia che in realtà non prova quello che sta cercando di comunicare: la disconferma dei sentimenti altrui viene attuata nell’ intento di non affrontare situazioni che provocano sofferenze, sminuendole. Psicologi a Torino confermano che qualsiasi cosa accada a qualcuno in un determinato momento ha un impatto sull’emotività e la sensazione provata non è annullabile, per questo motivo i tentativi di sminuire o evitare emozioni dolorose hanno la sola conseguenza di allontanare dalla soluzione del problema. La persona che si trova in difficoltà si trova costretta a negare ciò che prova, sopprattutto se è debole e tende ad accettare la soluzione proposta dall’esterno e, come rileva lo psicologo infantile, questo spesso accade al bambino di fronte al genitore da cui dipende affettivamente.

Se annullare un sentimento doloroso non è possibile neanche con l’aiuto di un professionista, ciò che possiamo cambiare in un percorso di psicoterapia a Torino è il modo in cui si vede e si pensa sé stessi, come si vive quello che ogni giorno succede e come si percepisce il proprio passato e la propria storia: il dolore può essere elaborato e trasformato, far meno male e in molti casi rendere anche la persona più forte. E’ importante cioè, in un ambito di counseling psicologico, cambiare il significato attribuito a sé stessi e al proprio passato, in alcuni casi comprendere e dare un senso per la prima volta ad aspetti di sè prima inconsci. Modificare la narrazione della propria storia, cioè guardare le cose in una prospettiva diversa, consente anche di correggere diversi aspetti personali come il modo di comportarsi, di percepire le emozioni e di pensare. Talvolta la vita presenta situazioni che in maniera naturale permettono l’evolversi del problema perchè si riescono a superare conflitti interiori e affrontare momenti di difficoltà grazie alle proprie risorse interiori e relazionali; diversamente, percorsi di psicoterapia a Torino sono utili a favorire il cambiamento, soprattutto se il sintomo governa la vita della persona e si perde la percezione del controllo personale. Per poter avviare dei cambiamenti della propria vita è utile la presenza di un’altra persona perché la sola ragione e intuizione del singolo spesso non bastano: un soggetto esterno competente può aiutare a vedere le cose sotto altre prospettive grazie alla presa di coscienza della situazione o di emozioni inespresse, come constatiamo nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino.

Nella terapia familiare vediamo che il cambiamento è possibile quando un problema viene analizzato in una visione triadica. Un sintomo che si manifesta in un comportamento disfunzionale, assume un significato per la persona che esprime una sofferenza e va compresa in questo senso, ma è anche utile capire che funzione ha quel sintomo all’interno del nucleo familiare e vedere come il problema cambia di significato se si cambia la prospettiva da cui lo si osserva. Ciò vuol dire che se da un lato il comportamento distruttivo ha la parvenza di qualcosa che si vuole eliminare, da una prospettiva più ampia si può comprendere come questo stesso assuma un significato relazionale e abbia una certa utilità in quel particolare contesto in cui si manifesta, ad esempio potrebbe avere un ruolo chiave nel mantenere le dinamiche familiari e non sconvolgere un equilibrio preesistente. Questa è la ragione per la quale nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino spesso le persone desiderano cambiare ma non riescono a farlo con la sola forza di volontà. Domande importante da porsi all’interno della terapia familiare sono: a cosa serve il sintomo in questo contesto e in questo momento di vita? A quali cambiamenti si andrebbe incontro se il sintomo dovesse regredire?

Come psicoterapeuti psicologi a Torino diamo particolare rilievo alla storia personale di ogni individuo raccontata e interpretata in maniera personale e monadica. In psicoterapia lo sguardo esterno e più oggettivo del terapeuta, che mantiene comunque una partecipazione affettiva con il paziente, permette alla persona di prendere distanza dalle proprie emozioni e comprendere quanto le storie di altre persone con cui si è interagito abbiano influenzato l’andamento degli eventi e la percezione dei propri vissuti. Quando si sperimentano determinate emozioni nel lavoro di psicoterapia a Torino, si diventa consapevoli di quanto siano state interiorizzate modalità di gestire gli affetti, non sempre funzionali, da persone che sono state importanti nella nostra infanzia, infatti le dinamiche della propria famiglia d’origine lasciano un’ impronta nel soggetto che tenderà a riprodurle nelle relazioni della propria vita, come spiega lo psicologo infantile. Ma non siamo consapevoli di quanto l’inconscio possa condizionare la nostra vita, di quanto il passato possa riprodursi nel presente, per questi motivi il cambiamento non è facile. In questo senso si capisce quanto possa essere utile chiedere una consultazione (counseling psicologico) presso il Centro psicologia Torino quando come genitori si sente che il clima familiare respirato quotidianamente dai propri figli non è sereno. Iniziare una terapia familiare  significa innescare la possibilità di un cambiamento, per migliorare la qualità dei rapporti familiari e dunque il benessere personale di ognuno.

Un altro ingrediente importante che viene migliorato attraverso una psicoterapia a Torino e che facilita i cambiamenti è una buona comunicazione, sia essa con sé stessi, il che significa imparare a non negare aspetti di sè, che con gli altri, in quanto consentono e sono necessari alla costruzione della propria realtà. Il linguaggio adottato dal Centro psicologia Torino considerato adatto a stimolare cambiamenti è quello che “fa sentire” prima che far capire, per quanto le due funzioni non si debbano escludere a vicenda; come psicoterapeuti a Torino pensiamo che sia il sentimento a permettere di modificare i propri pensieri e cognizioni e non il contrario. A volte le persone arrivano presso il Centro psicoterapia Torino avendo ben chiaro cosa non sta funzionando nella loro vita, ma capire cognitivamente non significa poter cambiare affettivamente. Inoltre, una buona comunicazione influenza i rapporti relazionali e questo a sua volta induce cambiamenti emozionali. Nel lavoro di terapia di coppia ad esempio, i due partner imparano a comunicare ciò che sentono, a dare significato e importanza alle proprie e alle emozioni dell’altro, questo assetto mentale sia personale sia di coppia permette il cambiamento e il superamento di stati di malessere.

Come psicoterapeuti psicologi a Torino sappiamo  che l’uomo è naturalmente e istintivamente resistente ai cambiamenti, in quanto cerca sempre di mantenere un equilibrio raggiunto, a prescindere che questo produca più o meno sofferenza. La difficoltà principale sta nel fatto che una vecchia modalità, anche se provoca sofferenza, è comunque conosciuta e questo garantisce un senso di rassicurazione, opzione automaticamente scelta dal nostro cervello rispetto all’imbattersi nel non conosciuto e nell’incertezza. Per aggirare certe resistenze il Centro psicologia Torino, all’interno di uno spazio sicuro, si pone l’obiettivo di promuovere, in una psicoterapia a Torino, cambiamenti molto lenti e graduali, tanto da sembrare oscillazioni consuete, in modo che il soggetto non si spaventi. Inoltre, in tali percorsi al Centro psicologia Torino, grazie ad una buona alleanza terapeutica è possibile vivere un’esperienza emozionale di vicinanza che consente un cambiamento nei modi in cui il soggetto percepisce il mondo esterno e la realtà circostante, dandogli modo così di correggere, successivamente, le proprie modalità relazionali. Tendenzialmente è un obiettivo che nelle terapie al Centro psicologia Torino viene perseguito in maniera spontanea e causale.

Psicologi a Torino affermano che quando sono presenti dinamiche familiari che creano sofferenza è importante non stare in una situazione di immobilità e non farsi fermare dalle abitudini e dalle resistenze. Tuttavia, va ricordato che non è necessario cambiare sempre e comunque: bisogna avere l’accortezza di saper distinguere cosa invece va accettato, dal momento che all’interno di un nucleo familiare ogni persona ha i suoi limiti. Una terapia familiare mira a modificare la sfera delle relazioni ma non sempre è sufficiente  a permettere al singolo di elaborare i conflitti che pertengono al proprio mondo interno e che si riattivano nel rapporto con gli altri, in questo caso si ritiene più utile un lavoro di psicoterapia individuale.

 

Nascita della vita psichica e relazionale

Comunemente si è portati a pensare che all’inizio di tutto ci sia l’unità, e che successivamente si origini il doppio e la molteplicità della vita. Tuttavia, come sottolineano diversi psicoterapeuti a Torino, la genesi dell’individuo avviene grazie al periodo in cui il bambino è in ventre alla madre: solo dopo la separazione dal doppio è possibile diventare singole persone. Tornare alle origini significa ricontattarsi in quella scissione originaria, come la chiama Galimberti, ma fare ciò non è possibile in quanto è solo grazie al doppio che è possibile vedere e assumere consapevolezza, poiché è l’Uno che vede l’Altro. Infatti è grazie alla separazione che è possibile un dopo da cui guardare indietro. La coscienza quindi si origina e sviluppa grazie al duplice che permette di interrogare l’Uno e l’Altro: il singolo non può conoscersi se non ha qualcuno a cui chiedere e che può vederlo, come dimostrato dalla letteratura in psicologia clinica. Si può dire che il doppio insinua il dubbio che permette visioni diverse e sguardi diversi; permette l’esistenza degli opposti: il bene esiste in quanto si concepisce il male, la notte e il giorno…

La relazione quindi si configura come elemento necessario alla vita e risulta importante anche nella cura di diverse problematiche individuali. La psicoterapia a Torino si basa sulla relazione in quanto dinamica fondamentale per qualsiasi tipo di sofferenza, ad esempio per la cura della depressione a Torino, la cura degli attacchi di panico e in generale per l’ansia poiché in un contesto di couseling psicologico, l’Uno promuove la crescita dell’Altro.

Al Centro psicologia Torino tramite la psicoterapia per l’individuo è possibile sviluppare coscienza di sé grazie alla crescita, nel corso del tempo e delle sedute, di uno spazio interno chiamato “io osservante” costituito appunto di una parte di sé che consente di guardarsi dall’esterno. Avere coscienza di noi stessi tramite psicoterapia a Torino è possibile quindi grazie ad un’auto osservazione generata da uno “sdoppiamento” interno. Nel lavoro di psicoterapia a Torino è all’interno della relazione con lo psicoterapeuta che il paziente si sente visto ed accettato nelle proprie fragilità e proprio grazie all’interiorizzazione dello sguardo dell’altro può iniziare a riconoscere aspetti di sè prima inconsapevoli alla coscienza. Si pensi, inoltre, all’identità individuale: lo psicologo infantile conferma che essa non ci è data alla nascita, dipende anzi in larga misura dallo guardo dell’altro: è grazie alle persone esterne a noi che ci costruiamo un certo senso di identità più o meno positivo. Lo psicologo infantile spiega come il bambino attraverso l’identificazione con le persone importanti della propria vita e nel rapporto con il mondo esterno costruisce  la propria identità. Questa constatazione è importante per comprendere che l’individuo si origina dalla relazione, quindi dall’Altro e quindi dal doppio.

Come Centro psicologia Torino pensiamo sia importante fare riferimento alla relazione madre e figlio: se nell’utero materno il bambino è la madre, solo dopo la nascita ha la madre e questo passaggio permette l’evoluzione psichica. Tali evidenze vengono confermate oltre che dallo psicologo infantile, anche dalla ricerca scientifica e dalla psicologia clinica: durante la gravidanza si rileva una connessione fisica e biologica particolarmente forte e continua tra la gestante e il bambino. Psicologi a Torino mettono in luce quanto sia graduale il passaggio di stato che avviene alla nascita, sia per il figlio che per la madre: il legame simbiotico serve a mantenere un contenitore esterno per il bambino appena nato e viene a rappresentarsi nell’abbraccio materno. Dopo la nascita il legame simbiotico tra madre e figlio viene ricreato a mantenuto grazie ad una spinta di ritorno alla situazione originaria: vi è una pulsione biologica e affettiva alla fusione. In sedute di psicoterapia a Torino emerge che tale spinta viene a rappresentare una “coazione a ripetere” che ha la sua influenza per tutta l’esistenza dell’individuo, in particolare si fa più evidente nelle relazioni amorose in cui la spinta a cercarsi e fondersi rappresenta la fantasia motrice dell’amore tra partner. Infatti, nelle relazioni d’amore l’individuo cerca di trovare la propria totalità dell’Altro nel tentativo di ricomporsi all’unità primaria.

Negli anni successivi alla nascita, inizia poi un graduale processo di separazione. Nel complesso, questo fondamentale processo procede con oscillazioni continue tra unione e allontanamento e può accadere che si creino fissazioni o regressioni in alcuni momento da considerarsi, secondo lo psicologo infantile, fisiologiche. Al Centro psicologia Torino si ritiene piuttosto che la patologia emerga dal momento in cui vi è un chiaro blocco evolutivo che non permette al bambino di coinvolgersi in nuove esperienze oppure al contrario quando non si instaura un senso di confidenza e adattamento alle abitudini giornaliere.

Se la relazione di attaccamento e accudimento tra madre e figlio viene costruita in maniera sana, l’autonomia verrà raggiunta come si è detto, tramite prove ed errori, cioè oscillazioni, ma il suo ottenimento non è scontato. Nello specifico Psicologi a Torino sottolineano che il legame tra madre e figlio per avere esiti positivi deve essere caratterizzato da sicurezza, costanza e non invasione. Solo se vi è un appagamento dei bisogni affettivi del bambino allora è possibile procedere nel percorso che porterà ad un distacco armonico tra i soggetti. In una relazione sana, spiega lo psicologo infantile, vi è una graduale separazione che procede negli anni della crescita del bambino e accompagna l’assunzione di autonomia affettiva del figlio che si completa solo al termine dell’adolescenza. Questo importantissimo traguardo può portare con sé sentimenti di vuoto e nei casi in cui la sofferenza sia soverchiante o nel caso in cui si sia instaurato un blocco evolutivo che non permette la crescita dei due individui separati e differenziati, è utile colmare questi vissuti tramite un counseling psicologico che permette di attivare un’efficace comunicazione tra le parti, al fine di instaurare un ponte di collegamento per esprimere affetti e sentimenti provati.

Psicologi a Torino confermano che le esperienze infantili, in generale, fungono da modello inconscio per tutta la vita dell’individuo influenzando quindi il suo comportamento. Può accadere ad esempio che ci si identifichi con una figura genitoriale o con un fratello o sorella di cui si è subito le violenze, perpetrando agli altri sofferenze subite in prima persona. Inoltre, le esperienze traumatiche precoci possono costituire un ostacolo ad un’esistenza soddisfacente sia per vissuti  dell’infanzia non elaborati, sia se si è stati troppo soddisfatti nei vizi tanto da generare la convinzione che tutto sia dovuto, un atteggiamento dei genitori che può portare a sviluppare una personalità narcisistica nei figli e la difficoltà di accettare i limiti che inevitabilmente la vita pone.

Presso il Centro psicologia Torino è possibile richiedere una consulenza (counseling psicologico) quando si sente che un problema di natura relazionale abbia portato all’insorgere di una sofferenza nella persona, in modo da poter riconoscere ed elaborare eventuali conflitti che l’individuo sente di vivere nel proprio mondo interno e che gli impediscono un rapporto soddisfacente con il mondo esterno esterno a sè.

 

Aver paura

La paura è un sentimento fisiologico, che ha la funzione di proteggere l’uomo di fronte ad un pericolo ma è anche presente come sintomo in numerose psicopatologie, è un elemento costante nei disturbi dello spettro fobico. Psicoterapeuti a Torino hanno constatato che nelle fobie la paura è continua e relativa ad oggetti, animali o situazioni che oggettivamente non possono essere considerati fonte di pericolo. Cosa c’è allora dietro questo vissuto? Nei percorsi di psicoterapia a Torino emerge come dietro ad una fobia, considerata come un sintomo di difesa, sia presente un’angoscia diffusa, un senso di inadeguatezza di fronte alla vita. Infatti, fa parte di questa patologia percepire la realtà esterna come pericolosa e sé stessi come deboli e incapaci di affrontarla, un po’ come sentirsi molto piccoli di fronte a situazioni che appaino insormontabili da affrontare. Psicologi a Torino rilevano che le persone che soffrono per questa condizione si sentono senza filtri e percepiscono in ogni momento la fragilità dell’esistenza umana.

Quali sono i legami che la persona fobica costruisce nelle relazioni? Presso il Centro psicoterapia Torino, nella cura degli attacchi di panico, lavoriamo con pazienti che soffrono quotidianamente di paure.  Nel counseling psicologico emerge come questi individui, per fronteggiare la profonda insicurezza che percepiscono nel mondo interno, hanno la tendenza a legarsi a partner che, dal loro punto di vista, possano garantire loro una sicurezza emotiva, sviluppando talvolta una dipendenza affettiva; mentre altre volte all’opposto, emerge in psicoterapia a Torino, la tendenza a non voler creare un’intimità affettiva, proprio nel timore di legarsi troppo e non poter più far a meno dell’altro. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino le persone che soffrono per la paura tendono ad evitare situazioni che non conoscono, per proteggersi dall’imprevisto o da ciò che sentono di non poter controllare. Tuttavia, l’esperienza interiore di questo tipo di sofferenza non si limita alla paura del nuovo: vi è un perenne conflitto tra dipendenza e autonomia, sperimentando sia il desiderio di spingersi verso ciò che fa paura, ma allo stesso tempo c’è la necessità di proteggersi da qualcosa di troppo spaventoso. Al Centro psicologia Torino si è evidenziato che spesso persone che soffrono di fobie hanno avuto nell’infanzia una figura di riferimento genitoriale iperprotettiva che non permetteva loro di percepirsi capaci di essere indipendenti dal legame di attaccamento. Come conseguenza di questa ansia a Torino, una volta divenute adulte queste persone avranno la tendenza a rifuggire i legami stabili o profondamente coinvolgenti per non risentirsi minacciati da un legame soffocante, pur sentendo nel contempo la necessità di sostegno costante. Da ciò emerge nel counseling psicologico con questi pazienti, che nelle loro famiglie d’origine si considerava come un valore lo stato di autonomia e indipendenza, ma allo stesso tempo non veniva loro dato al figlio modo di sperimentarsi e rendersi via via più autonomo dai genitori, di imparare ad instaurare relazioni intime realmente libere, in cui sentirsi indipendenti. I pazienti riferiscono in psicoterapia a Torino di aver ricevuto nella loro educazione l’insegnamento che per essere una persona apprezzabile e di valore è importante acquisire l’autonomia e non dipendere dagli altri, ma nel contempo nella loro esperienza affettiva hanno sentito i genitori molto controllanti e in ansia quando loro cercavano di fare o di decidere da soli e il messaggio sottostante a questo atteggiamento è stato di sfiducia nelle proprie reali capacità. Come psicoterapeuti psicologi a Torino riconosciamo come una tale relazione genitore bambino renda quest’ultimo insicuro e dipendente, per paura di sbagliare o di non essere in grado di affrontare i compiti evolutivi in autonomia. In questo modo il bambino si trova a dover mantenere la relazione di attaccamento soffocante per sopravvivere, a discapito della propria immagine, che assume definizioni negative per sé stessi, dal momento che l’autonomia è un valore molto apprezzato nel suo contesto familiare. Lo psicologo infantile mette in rilievo che in queste famiglie vengono trasmesse modalità relazionali disfunzionali, nelle quali esplorazione e attaccamento si escludono a vicenda. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino sarebbe invece importante che l’adulto riesca a trasmettere al bambino la propria vicinanza affettiva ma lasciandolo nel contempo libero di staccarsi, esplorare l’ambiente, diventare gradualmente autonomo. L’ansia della sintomatologica fobica a Torino enfatizza proprio questo conflitto: nel momento in cui si cerca di staccarsi dai legami vissuti come vincolanti ci si sente fragili e non capaci di affrontare il mondo. Si instaura così una lotta contro i propri sintomi, sentiti come vergognosi. Nella psicoterapia a Torino emerge come l’insorgenza del sintomo risulta essere funzionale a questo conflitto interno perchè costringe il paziente fobico alla dipendenza relazionale, ristabilendo anche nell’età adulta lo stesso tipo di legame sperimentato nell’infanzia, permettendo alla persona di sentirsi più al sicuro, mitigando i vissuti legati ad una pessima immagine di sé poichè la persona non decide di rinunciare all’autonomia, è costretta a farlo. Presso il Centro psicologia Torino riceviamo molte richieste di consulenza (consuling psicologico) da parte di persone che vivono costantemente la paura di affrontare situazioni relazionali, ad esempio al lavoro, oppure a recarsi da soli in luoghi affollati come ad esempio il supermercato o ancora a sentirsi in trappola quando sentono che un luogo è senza via d’uscita (ad esempio i mezzi di trasporto); la loro vita risulta invalidata da queste fobie e spesso necessitano di essere accompagnati per riuscire a sentirsi al sicuro fuori casa. La motivazione alla psicoterapia a Torino deve essere forte perchè il lavoro terapeutico abbia efficacia: inconsciamente lasciare il sintomo significa perdere il diritto ad essere costantemente affiancati da qualcuno ed espone quindi a vissuti angoscianti legati alla sensazione di non farcela da soli in un mondo vissuto come pericoloso.

Un percorso di psicoterapia a Torino è molto consigliato, anche perché tendenzialmente le persone che chiedono aiuto per tali sintomi instaurano una buona collaborazione con il terapeuta e sono disponibili a farsi aiutare. E’ necessario che il paziente primariamente accetti la propria parte fragile senza negarla, senza identificare il bisogno di dipendenza affettiva come qualcosa di vergognoso, concependo i poli indipendenza e dipendenza come su un continuum molto graduale, senza scinderli. Questo fa sentire al paziente in psicoterapia a Torino di essere gradualmente più forte e la remissione dei sintomi diventa possibile.

Nei casi in cui invece l’angoscia sia generalizzata e non proiettata su un’unica situazione o oggetto, si ha un’altra tipologia di sofferenza: la paura sfocia negli attacchi di panico. Viene specificato dal Centro psicologia Torino che questa patologia si configura come una paura che si attiva da reazioni psicofisiologiche normali del proprio corpo, si teme quindi la perdita di controllo su di sé e che la paura aumenti sempre di più fino a morire o impazzire. Come psicoterapeuti psicologi a Torino sappiamo quanto la persona che ha vissuto un attacco di panico sia terrorizzata all’idea di ripetere l’esperienza e si instaura la paura della paura e la tentazione sempre più forte ad evitare tutte quelle situazioni ritenute “a rischio” di causare un nuovo attacco. Le limitazioni che la persona si impone a scopo preventivo possono essere molte con una conseguente limitazione molto ampia della propria libertà d’azione. Negli ultimi decenni sono stati registrati dal Centro psicologia Torino un numero elevato di persone che chiedono una consulenza (counseling psicologico) aiuto per questa sofferenza, infatti nel 2000 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato essere la più frequente psicopatologia nella popolazione. Psicologi a Torino ritengono che questa notevole diffusione sia causata anche dalla tendenza delle famiglie moderne a iper-proteggere i figli, negando loro di confrontarsi e misurarsi con le paure e le difficoltà. Infatti la cura degli attacchi di panico in terapia individuale, o anche in terapia familiare, consiste nel mitigare l’immagine angosciante della realtà percepita come pericolosa e  modificare il rapporto che la persona con essa, non più barricandosi in una posizione difensiva.

Psicologi a Torino considerano molto importante identificare le paure tipiche degli individui tenendo in considerazione il periodo di sviluppo che stanno affrontando affinché si possa avere una comprensione profonda dei significati del sintomo. Ad esempio alcuni adolescenti di queste ultime generazioni al Centro psicologia Torino pare che soffrano di blocchi evolutivi causati da ferite narcisistiche. Nello specifico, l’epoca storica in cui stiamo vivendo pone ai giovani obiettivi irraggiungibili, in cui la performance conta più di qualunque altra cosa. La fragilità narcisistica che ne deriva fa sì che questi ragazzi basino la propria autostima sull’approvazione altrui, come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino. Questo genera grosse difficoltà a concepire e accettare fallimenti e frustrazioni, considerati intollerabili. Alla base di questi meccanismi può esserci da parte dei genitori una confusione di identità: i desideri e le aspettative dei genitori si confondono con quelle dei figli, impedendo loro quindi un’autonoma individuazione e allontanandoli da quello che sentono e vogliono personalmente. Detto in altre parole quando le aspettative genitoriali e sociali vengono percepite dall’adolescente come troppo elevate rispetto alle proprie possibilità o troppo distanti dalle proprie attitudini nasce l’ansia di non essere all’altezza e la paura di venir rifiutati se non si riesce ad essere come i genitori vorrebbero.

In un percorso di psicoterapia a Torino è importante, affinché si riesca a fronteggiare le paure, gettare l’ascia di guerra e smettere di combattere contro di esse, in quanto è proprio un atteggiamento evitante che porta alla persistenza dell’emozione negativa. Al contrario, è necessario accoglierle e tollerarle per poi attribuire loro un significato diverso, talvolta aiutati da diverse strategie terapeutiche che mirano a prendere contatto con la propria sofferenza e individuare la risorse interne all’individuo. Risulta quindi necessario accogliere e non negare il proprio malessere per comprenderlo con l’aiuto di psicoterapeuti a Torino e poterlo elaborare e superare.

Incontri sul tema della sessualità in età puberale

Secondo l’odierno programma scolastico le maestre hanno il compito di introdurre il tema della sessualità a partire dalle classi elementari. Essa compare spiegata nei libri di scienze fin dalle prime classi della scuola primaria. La domanda che può sorgere a questo punto è: basta questo provvedimento per far comprendere ai bambini la complessità di una realtà a cui stanno andando incontro e che non sempre viene trattata sul serio? E’ sufficiente il programma scolastico a preparare i bambini alla crescita del proprio corpo, all’accoglimento di una preadolescenza e poi di un’adolescenza che porterà con sé desideri e trasformazioni profonde sul piano fisico e psichico, talvolta difficili da gestire?

Secondo lo psicologo infantile affidarsi ad un programma scolastico può essere rassicurante per chi si trova nel ruolo di educare alla sessualità nelle scuole, ma è una soluzione che non lascia spazio alle domande “fuori programma”.

In questi ultimi anni sono arrivate richieste al Centro psicologia Torino da parte di genitori che si sono ritrovati con tanti dubbi e poche risposte: “chi deve rispondere alle domande dei bambini?” “Cosa bisogna rispondere?” “Quando?” “Sto facendo giusto?”. Sono genitori che hanno avuto la sensazione di essere stati lasciati soli nell’affrontare l’imbarazzo che caratterizza i discorsi sulla sessualità con i propri figli, soprattutto se piccoli. Per aiutare a contenere e risolvere questa ansia a Torino  è stato avviato un percorso di tre incontri di gruppo dallo psicologo infantile del Centro psicologia Torino. Il progetto si è rivolto ai genitori e allievi delle classi di quinta elementare intorno ai temi dell’affettività e della sessualità.

Nel primo incontro lo psicologo infantile si è rivolto ai genitori per ascoltare le loro paure sul tema della sessualità e la loro fatica a parlare di questi argomenti con i figli; questo momento con gli adulti è servito ad accogliere  le insicurezze insite nel ruolo genitoriale, la fatica di sostenere i minori durante la fase di passaggio alla preadolescenza e ad accompagnarli emotivamente durante i cambiamenti che investono il corpo, prima tra tutti la nascita della pulsione sessuale e delle emozioni ad essa correlate. Il secondo incontro è stato organizzato dal Centro di psicoterapia Torino con i bambini delle classi elementari, senza la presenza dei genitori, per permettere loro di esprimersi più liberamente con lo psicologo infantile e far emergere i loro interrogativi, in un clima accogliente e non giudicante. Per facilitare la possibilità di espressione di ognuno, senza doversi esporre troppo ai vissuti di vergogna e imbarazzo davanti al gruppo di pari, lo psicologo infantile, servendosi di una buca delle lettere ha proposto ai ragazzi di raccontarsi nei propri dubbi, paure, domande, scrivendo dei biglitti anonimi, garanti della propria riservatezza. Il terzo ed ultimo incontro  ha messo insieme genitori e figli delle classi di quinta elementare, per condividere le risposte alle loro domande sull’affettività e sulla sessualità, per fare esperienza di una relazione di fiducia tra adulti e minori all’interno del gruppo condotto dallo psicologo infantile.

Questo articolo del Centro psicoterapia Torino nasce dall’idea di codividere l’esperienza del percorso di incontri di gruppo, dal momento che crediamo che il lettore, ancor più se genitore, possa ritrovarsi nei vissuti emersi  che accomunano le trasformazioni in questa fascia di età dei propri figli. Sentire di non essere i soli ad avere dubbi e incertezze nella relazione con i figli sul tema della sessualità, crediamo come psicoterapeuti psicologi a Torino, possa alleggerire dal peso di sentirsi inadeguati e impreparati di fronte ai cambiamenti che l’adolescenza porta con sé, talvolta in modo inaspettato e irruento, lasciando i genitori impreparati.

Questo articolo del Centro psicoterapia Torino nasce grazie alla collaborazione tra lo psicologo consulente che, nel ruolo di psicologo infantile ha condotto gli incontri di gruppo con genitori e bambini e la psicologa tirocinante dell’Università degli Studi di Torino, che lo ha affiancato come osservatrice, per trarre delle considerazioni sull’esperienza della genitorialità con figli in età puberale, ingaggiati nel difficile compito evolutivo di gestire le pulsioni sessuali e la turbolenza emotiva ad esse collegata.

Le domande che sono emerse dai genitori sono accompagnate dalla delusione per il ruolo educativo degli insegnanti, in quanto secondo loro, la scuola non è riuscita a svolgere un’educazione sessuale soddisfacente. Psicologi a Torino sostengono infatti che la sessualità non debba essere trattata puramente come fatto biologico e scientifico, per questa ragione un capitolo del libro di scienze non basta per affrontare l’argomento. D’altro canto la scuola deve trattare i programma didattico e non sempre ha le risorse o la possibilità di occuparsi in maniera approfondita delle componenti profonde di temi che pertengono alla sfera psicologica, per sostenere lo sviluppo della personalità in formazione dei ragazzi. Far finta che la sessualità non porti con sé delle implicazioni emotive, significa continuare a mantenere quella barriera di forte imbarazzo che creerà sempre più difficoltà ad affrontare tali argomenti. Il Centro psicologia Torino ha preso in carico la richiesta di questi genitori con lo scopo primario di sciogliere l’imbarazzo e le difficoltà comunicative tra genitori e figli dei discorsi che riguardano questa sfera tematica. Come psicoterapeuti psicologi a Torino pensiamo infatti che oggigiorno non sia difficile per i ragazzi recuperare informazioni sulla sessualità, anche attraverso i mezzi tecnologici di internet e i social, anzi i contenuti sull’argomento sono in esubero, ma il modo in cui queste tematiche vengono trattate non sempre è quello giusto, talvolta troppo tecnico, altre volte superficiale o volgare. Il bisogno dei ragazzi oggigiorno non è più come per le passate generazioni di preadolescenti quello di colmare lacune conoscitive. Nell’ottica del Centro psicologia Torino, come constatiamo quotidianamente nei percorsi di psicoterapia o nei colloqui all’interno dello Sportello psicologico a scuola, il bisogno dei ragazzi è quello di integrare dentro di sè la sfera fisico-pulsionale con la sfera emotiva. Come psicoterapeuti psicologi a Torino  pensiamo che il preadolescente ha bisogno di relazionarsi serenamente con un adulto autorevole e poter parlare di ciò che sente, sia nel corpo che nella mente: della paura nel rapporto con l’altro sesso, dei dubbi rispetto a sè e ai suoi desideri. L’adulto può essere il genitore dello stesso sesso con cui condivide esperienze simili, può essere un insegnante o un educatore, non necessariamente lo psicologo infantile, ma qualcuno disposto ad essere aperto al ragazzo, che non si spaventa e non critica, ma semplicemente sa ascoltare e capire. Come abbiamo constatato in questa esperienza formativa, spesso i genitori sono impauriti e vorrebbero delegare questi aspetti alla scuola.

Da questi incontri con lo psicologo infantile è emerso che uno dei motivi dell’ansia di genitori e insegnanti a Torino è dato dal fatto che valutano come pericoloso affrontare il tema del sesso con i bambini, come se diventasse un incoraggiamento all’esuberanza sessuale, che secondo determinate idee andrebbe controllata e non assecondata. Tuttavia tale visione ignora che, detto o non detto, l’istinto sessuale è presente in tutti gli individui, anche bambini, e ignorare questo dato di fatto ha il solo scopo di tranquillizzare l’adulto.

Ascoltando le domande che sono state portate dai genitori al Centro psicologia Torino, si evince un senso inadeguatezza nell’affrontare l’argomento, i dubbi non sono sui contenuti concreti delle risposte da dare quanto sull’opportunità o meno di darle, quando e come. Esperienza comune nei genitori è il sentirsi poco disinvolti e di conseguenza sottrarsi alle domande dei bambini oppure affrontare l’argomento solamente in modo ironico e giocoso per sviare un confronto più intimo. A volte, pur di non parlare realmente di sesso con figli, si parla d’altro, come dei fiori e delle api o della cicogna, soprattutto con i bimbi più piccoli. Questo atteggiamento secondo psicologi a Torino contribuisce a confondere le idee dei bambini e ad incrementare la convinzione che del sesso non bisogna parlare e non bisogna saperne troppo. Spesso, nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino, i bambini ne sanno molto di più sulla sessualità di quanto i genitori immaginino, ma il pudore sull’argomento li rende chiusi nel domandare, sopprattutto se sentono imbarazzo o distanza da parte del loro interlocutore. Alcuni genitori hanno potuto raccontare che, a seguito di esperienze personali dolorose nella loro preadolescenza, hanno la tendenza a voler proteggere i propri figli e quindi pongono limiti e divieti nell’educazione sessuale e i discorsi intorno al sesso sono affrontati attraverso mille raccomandazioni. Nel rapporto con lo psicologo infantile e con gli altri genitori, il gruppo di lavoro riesce a capire che in questo modo si trasmettono vissuti di ansia ai propri figli e la sessualità rischia di diventare una tematica che suscita paura. Neanche il linguaggio prettamente scientifico risulta adeguato, per quanto corretto, per descrivere un tipo di esperienza che in realtà è molto complessa e piena di sfaccettature emotive. Ci si domanda come mai, quindi, spesso gli adulti si sentano incapaci e non abbastanza informati da trattare l’argomento con i figli. Possono parlare di tante cose che non conoscono a fondo, senza per questo sentirsi in difetto. Proprio perché il sesso appartiene a chiunque, qualsiasi adulto potrebbe essere in grado di parlarne tranquillamente con i figli. Eppure si richiede l’intervento di uno psicologo infantile, come in questo caso, che comunque non è più tecnico di quanto lo siano i genitori stessi ma forse solo più sereno nel parlare liberamente dell’argomento.

Quello che risulta centrale secondo il Centro psicologia Torino è non avere timore delle domande dei bambini, non soffocarle e non trasmettere la sensazione che siano argomenti indicibili e di cui avere paura. La sessualità è una tematica con cui in qualche modo i bambini verranno in contatto, chi prima chi dopo, tramite i media o parlandone con amici o per esperienze personali. E’ opportuno, in definitiva, rispondere tranquillamente ad ogni domanda dei bambini esattamente nel momento in cui viene posta. C’è un tempo per ogni cosa e il tempo giusto in questo caso è quando c’è segno di interesse da parte dei più piccoli, anche se nulla vieta di poterne tranquillamente parlare anche in altre occasioni. Ciò che riteniamo più importante come psicoterapeuti psicologi a Torino è ascoltare ciò che passa nella relazione tra genitore e figlio, per potersi adattare ai suoi bisogni emotivi in un dato momento, senza forzature nel decidere arbitrariamente quando è “giusto” parlarne. Crediamo inoltre come psicologi a Torino che la maggiore o minore serenità di trattare l’argomento con il proprio figlio sia legata alla propria esperienza personale con la sessualità, alla propria storia di vita e agli eventi che l’hanno condizionata, come capita per le altre sfere intime della personalità. E’ naturale come adulti responsabili voler proteggere i propri figli maggiormente da quelle esperienze che possono averci segnato, ma è anche necessario distinguere tra sé stessi e il bambino, per potersi adattare più autenticamente ai suoi bisogni.

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