Mese: Settembre 2024

Come si sente una vittima di stalking?

Come si comporta una persona che ti perseguita? Cosa provoca lo stalking?

Possiamo definire come stalking il comportamento oppressivo di un individuo nei confronti di una vittima prescelta, che diventa oggetto di molestie insistenti a livello psicologico: gli atteggiamenti violenti possono degenerare fino all’estremo di atti criminali perseguibili per legge. Tra le espressioni principali di uno stalker troviamo l’insistenza che diventa persecutoria, il bisogno di controllo che porta a tiranneggiare la vittima. Tali modi si traducono in comunicazioni continue al telefono o attraverso i social, senza limite di orario e senza rispettare il volere della vittima di sottrarsi alla relazione; troviamo tra gli atteggiamenti più comuni di uno stolker i pedinamenti, voler sapere come la vittima trascorra la giornata, l’imposizione della propria presenza indesiderata nei suoi contesti sociali, la totale mancanza di rispetto dei sentimenti dell’altro/a, che diventa ai suoi occhi un oggetto da possedere e manipolare. Quando la vittima cerca di sottrarsi può innescare nello stalker un vissuto rabbioso, e il rifiuto non può essere accettato, le reazioni possono diventare violente e ancora più intrusive, dal diffamare e oltraggiare la vittima al danneggiare le sue proprietà. Quando le dinamiche legate allo stalkeraggio degenerano si può arrivare al ricatto, all’aggressione fisica, alle molestie sessuali, alle minacce dirette alla vittima o ai suoi familiari.

La persona afflitta da uno stalker, nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, può sentirsi incastrata in un rapporto da cui non riesce a svincolarsi e riportare conseguenze anche gravi per il proprio equilibrio psichico. Presso il Centro di psicologia a Torino vediamo come le persone che sono vittime di stalking vedano compromessa la quotidianità: l’ansia, la paura, la rabbia e l’impotenza possono creare uno stato di allerta e di stress costante che compromettono la lucidità del pensiero e portano all’esasperazione. In alcune situazioni seguite in psicoterapia vediamo come la persona che si sente perseguitata rischia di sviluppare dei veri e propri disturbi psicologici, i suoi pensieri possono diventare confusi, in preda alla ruminazione, senza che i ragionamenti diano la possibilità di trovare una via d’uscita.

Non sempre le vittime di stalking vengono travolte dagli eventi e sono schiacciate dal trauma, molte persone, che possiedono una notevole resilienza, sono in grado di affrontare il disagio psicologico causato dalla situazione e, se supportate da una buona rete di legami affettivi, riescono ad elaborare il malessere e superare sintomi psicologici transitori. Ma non sono rari i casi in cui l’esperienza di essere vittima di stalking per lungo tempo, porta all’esordio di un disturbo psichiatrico e alla richiesta di cure mentali.

Come si sente la vittima di uno stalker può essere difficile da comprendere; infatti, alcune volte queste persone riportano di essersi sentite giudicate anziché supportate dal proprio contesto sociale, sviluppando in alcuni veri e propri sensi di colpa, come se si meritassero la situazione che stanno vivendo. Lo stalker può ledere l’autostima della sua vittima, manipolarla e riuscire a soggiogarla in un legame patologico. In alcuni casi le persone stalkerate riportano di aver perso a tal punto la fiducia in sé stesse da non riuscire a trovare la forza di affrontare in modo diverso gli eventi, diventando passive e dipendenti dal proprio aggressore.

Vediamo nei percorsi di psicoterapia a Torino che la vittima di stalker può perdere la capacità di attribuire il giusto significato alle dinamiche emotive che subisce, non sempre è in grado di mettere un limite all’esercizio del controllo da parte di chi la perseguita o perché è troppo spaventata e teme ripercussioni gravi da parte dell’abusante o perché è imbrigliata in una relazione patologica che inconsapevolmente alimenta o semplicemente sopporta da troppo tempo.

Quando si tratta di stalking il fenomeno viene spesso associato alla violenza di genere, di cui si parla molto più spesso negli ultimi anni, infatti casi eclatanti portati alla ribalta dai media hanno permesso di porre l’attenzione al reato di stalking, che può addirittura arrivare al compimento di omicidi efferati. Nella violenza di genere la paura diventa bloccante e impedisce alla vittima di denunciare i reati alle autorità competenti. La rabbia, la paura, i sensi di colpa e la vergogna possono creare un clima familiare insopportabile, subito anche dai figli della coppia, quando siano presenti. Alcuni comportamenti che le vittime di stalker possono innescare per compensare il malessere psicologico sono nocivi per la salute e conseguenza di una situazione insostenibile: problemi nel rapporto con il cibo, abuso di alcool sigarette, atti autolesionistici.

Ma vediamo presso il Centro di psicoterapia a Torino che le vittime di stalking possono essere legate al loro aggressore anche da altri tipi di relazione che esulano dal rapporto sentimentale, che resta per frequenza quello più riscontrabile in questi casi. A volte la relazione può dipendere da una amicizia che si trasforma in tossica e patologica, al punto che una delle due parti diventa ossessionata dal bisogno di controllo dell’altra e dove gioca un ruolo anche il sentimento dell’invidia e il bisogno di sottomettere l’altro al proprio volere; in altri casi la dinamica di stalking si innesca nell’ambiente di lavoro dove una figura di potere tende a sottomettere e perseguitare un proprio subalterno (possiamo parlare in questi casi di una forma di mobbing chiamata bossing) o nei casi dove il rapporto professionale si trasformi in sentimentale, ma non sia accettabile da parte dello stalker ricevere un rifiuto; in alcune situazioni anche le relazioni tra vicini di casa o conoscenti possono trasformarsi in patologiche al punto che si innescano atti di stalkeraggio anche gravi.

Presso il Centro di psicoterapia a Torino abbiamo osservato negli anni che non tutte le vittime di stalking reagiscono nello stesso modo, anche perché il fenomeno è vasto e può comprendere situazioni e conseguenze molto diverse. Quando l’evento subito è traumatico per la vittima a causa della durata di esposizione, dell’intensità dell’aggressione subita e delle caratteristiche psicologiche personali si parla di disturbo post-traumatico da stress. Come psicoterapeuti psicologi a Torino riscontriamo una sintomatologia legata a pensieri ricorrenti, incubi, continui feedback legati ai ricordi che hanno avuto maggior impatto nella vita della persona. Tale disagio psichico diventa invalidante quando il soggetto inizia ad evitare qualunque situazione associata al trauma, si chiude in sé stesso rifiutando le normali attività sociali, sente di avere un distacco emotivo dalla vita, prigioniero dei ricordi. Continuare a rievocare episodi traumatici è comune in queste situazioni, oppure al contrario capita di avere amnesie dissociative. Le vittime di stalking in questi casi perdono fiducia in sé, sentono di non riuscire più ad essere le stesse, la loro affettività ridotta e disturbata porta a perdere la visione del futuro e la rinuncia ad un possibile cambiamento.

La psicoterapia a Torino può essere di grande aiuto in questi casi perché può permettere di regolare le emozioni, di diminuire la tensione ansiosa e contenere i vissuti depressivi. Come psicologi psicoterapeuti a Torino pensiamo sia importante anche aiutare la persona a migliorare l’aspetto relazionale, ritrovare fiducia negli altri e modificare l’immagine di sé deteriorata. Anche se la persona sente di non avere alcuna “colpa” nella situazione che sta vivendo, può sentirsi inadeguata nel modo di affrontarla e provare rabbia verso sé stessa per le reazioni emotive che sente di vivere e che non riesce a cambiare. Inoltre, curare le difficoltà emozionali che si attivano nel contatto interpersonale permette di tornare a mettersi in gioco nei rapporti, avere nuove esperienze più positive. Vediamo nei percorsi di psicoterapia a Torino che non sono rari i casi in cui una persona traumatizzata comprende razionalmente di non essere più in pericolo e desidera aprirsi alle relazioni ma non riesce più a lasciarsi andare e si sente bloccata.

Nei casi di violenza di genere arrivano all’osservazione della psicoterapia a Torino pazienti che riportano tra gli altri anche dei sintomi psicosomatici, perché il grave disagio che la vittima prova si manifesta attraverso il corpo se non può trovare la via dell’espressione emotiva: si tratta di disturbi fisici di varia natura che non hanno alcuna base organica. Soprattutto nei casi in cui l’esperienza di stalking sia associata ad abusi troviamo donne che soffrono di avversione sessuale e vaginismo. Il disgusto e la repulsione al contatto fisico, la diminuzione del desiderio, anche a distanza di molto tempo dal trauma, ledono la possibilità di intraprendere nuove relazioni sentimentali. Tali disturbi sono legati all’ansia e al grave disagio che la vittima ha riportato e sono una forma di reazione difensiva dai rapporti intimi. A volte questi aspetti restano celati e la donna assume atteggiamenti che le impediscono di iniziare un rapporto amoroso, come andare sempre a dormire presto, rifugiarsi nella frenesia del lavoro, dedicare eccessivo tempo allo sport, annullarsi nel proprio ruolo di genitore. Solo attraverso un percorso di psicoterapia a Torino la persona accede al dolore e alla paura sottostanti a certi comportamenti di copertura, inizia ad affrontare ed elaborare i fatti che l’hanno portata ad innescare atteggiamenti di evitamento verso l’amore.

Presso il Centro di psicologia a Torino è possibile trovare uno spazio di ascolto psicologico per le vittime di stalking, capire come si sentono nello specifico della situazione che stanno vivendo, per aiutarle a diventare più forti e a trovare le strategie per uscire dalla situazione di molestie e abuso.

Il percorso di psicoterapia a Torino può essere un valido supporto per chi ha subito in passato violenza e assidua persecuzione da parte di uno stalker e, pur essendosi lasciato alle spalle l’esperienza, senta di non aver ancora elaborato i vissuti traumatici che la situazione ha generato sul piano psicologico affettivo e relazionale.

 

Sterilità e infertilità: cause psicologiche

Perché non riesco a rimanere incinta? Perché non possiamo avere un figlio? Ci sono dei motivi psicologici legati alla sterilità e all’infertilità?

Queste sono alcune delle domande che spesso ci vengono rivolte come psicologi psicoterapeuti a Torino dalle coppie che si rivolgono al Centro di psicoterapia per ricevere un supporto psicologico e, in particolare, sono domande che si pongono le donne che desiderano profondamente diventare madri e si scontrano con l’impotenza di realizzare questo sogno e progetto di famiglia.

Il desiderio di un figlio va oltre la storia di vita individuale, ha radici profonde e arcaiche di natura culturale e sociale. Per le persone che si rivolgono al Centro di psicologia a Torino, poter avere un figlio è un passo necessario a completare la realizzazione della propria identità sia come individui che come coppia. Potersi rappresentare come genitori è un passaggio evolutivo a livello di crescita psicosessuale, permette di passare dal ruolo di figli al legittimo ruolo di adulti. Il dolore psicologico legato all’infertilità può essere paragonato a quello provato in patologie croniche gravi, dal momento che non riuscire a diventare genitori è un fattore di crisi dell’identità e può mettere a dura prova anche il legame di coppia. La tristezza, la frustrazione, il senso di colpa ed inadeguatezza investono la vita relazionale dell’individuo della coppia sia su un piano emotivo che dell’intimità sessuale causando vissuti ansioso depressivi che accentuano le già presenti difficoltà procreative e che portano le persone a richiedere l’aiuto di una psicoterapia a Torino.

La sfera psicologica gioca un ruolo importante nelle situazioni di sterilità e infertilità sia come una delle possibili cause del problema sia come conseguenza per l’impatto che il disturbo provoca nei singoli e nella coppia. La scienza ci dice che l’ansia, la depressione, le fragilità che portano a dover rielaborare la propria infanzia e la relazione con la propria madre possono essere fattori psichici ostacolanti il concepimento o direttamente o indirettamente, causando difficoltà nel creare un rapporto di coppia sereno, dove ci sia piacere nell’unione di coppia e dunque una buona sessualità (la frequenza e la qualità dei rapporti sessuali permettono l’avvio della gravidanza).

Nei casi in cui non viene trovata una causa di tipo biologico e dunque non viene spiegata la mancata fertilità della donna, sono state formulate ipotesi che vedono un’origine psichica dell’infertilità come, ad esempio, la difficoltà di identificazione sessuale, oppure conflitti intrapsichici, forti vissuti ambivalenti verso i genitori che ostacolano la propria individuazione e differenziazione e bloccano la maturazione personale.

Identificare con chiarezza come la componente psichica influenzi la possibilità di concepire è difficile, dal momento che la sfera soggettiva non può essere generalizzata, ma è possibile riscontrare nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino molti casi in cui la psicoterapia ha messo in luce un collegamento stretto tra la componente psicologica e organica. La medicina messo in luce come oggigiorno siano molto frequenti disturbi psicosomatici della funzione riproduttiva come, ad esempio, le alterazioni del ciclo mestruale nella donna in assenza di problemi organici (amenorrea, problemi di ovulazione).

La sofferenza psicologica è in grado di alterare i livelli ormonali e dunque posticipare o impedire l’ovulazione. La psiche gioca un ruolo diretto sulla possibilità creativa dal momento che ha un impatto oltre che sull’assetto ormonale, anche sull’umore, sul sistema immunitario, sul sistema endocrino. E su altri fattori che partecipano a favorire o ostacolare la generatività, come ad esempio l’alimentazione. Come psicoterapeuti psicologi a Torino sappiamo come l’ansia aumenti i livelli di cortisolo, adrenalina e noradrenalina, presenti nell’organismo. Questi a loro volta alterano l’equilibrio degli ormoni sessuali (LH, FSH, estrogeni, progesterone, prolattina). Anche gli ormoni tiroidei, che influenzano la fertilità e che possono impattare la qualità degli ovociti, sono sensibili all’ansia.

Sappiamo come il buon funzionamento dell’apparato genitale femminile, responsabile del ciclo mestruale (ritmo, durata, intensità), rifletta una condizione di equilibrio interiore e di salute. Peso, stile di vita e stress sono le principali cause di disfunzioni quando non ci sia una patologia organica. Alcune patologie mentali possono creare interferenze nella fisiologia del ciclo mestruale, come i disturbi alimentari che alterano il peso e sottopongono l’organismo a sforzi eccessivi (ad esempio troppo sport) o la dipendenza da sostanze o da comportamenti che sono dannosi per l’organismo. Come vediamo nei percorsi di psicoterapia a Torino, anche un evento traumatico può far “saltare” il ciclo mestruale, come se il corpo rispondesse all’intensità di un evento che non può essere contenuto ed elaborato psicologicamente.

Ma quando si dice che lo stress può essere un fattore di rischio nell’infertilità e nella sterilità si comprendono anche tutti quei casi di donne in cui non si riesce ad individuare un motivo chiaro che causa il problema, dove amenorrea, dismenorrea, anovularietà sembrano essere un mezzo attraverso cui gli organi esprimono un disagio che la donna non riesce a comunicare attraverso le emozioni. Nella nostra esperienza di psicologi a Torino la somatizzazione (che può investire i diversi apparati del nostro organismo) è un “linguaggio d’organo”, cioè un modo attraverso cui il corpo con un malessere fisico esprime un dolore la cui origine è psichica, anche se la persona non ne è consapevole, solo attraverso un lavoro di psicoterapia è possibile arrivare alla radice del disagio individuale.

Le donne che chiedono il sostegno di una psicoterapia presso il nostro Centro di Torino perché non riescono a diventare madri sono molto sofferenti, hanno preoccupazioni crescenti e talvolta sono ossessionate dalla sterilità della coppia. E’ difficile stabilire se il loro disagio sia esclusivamente una conseguenza della situazione pesante che stanno vivendo o se ci fosse già un malessere emotivo che si è “slatentizzato”, scoppiando a causa delle circostanze. La difficoltà di stabilire cosa venga prima o dopo riguarda anche le coppie seguite in psicoterapia, che vengono messe a dura prova quando devono affrontare l’infertilità e solo se l’unione è forte e il legame maturo riescono a tollerare l’impatto emotivo della frustrazione e dell’impotenza di un problema che può diventare un evento traumatico. Non sappiamo se le dinamiche emotive della coppia prima fossero funzionali ma certamente si assiste in molti casi alla nascita di attriti, colpevolizzazione reciproca e la tendenza a riversare sull’altro la propria frustrazione. Non è sempre così, infatti non sono rare le situazioni che seguiamo come psicoterapeuti a Torino dove si crea un’alleanza e unione che porta ad affrontare insieme la sofferenza della difficoltà di diventare genitori, anche se talvolta la troppa vicinanza può portare la coppia a chiudersi verso l’esterno nel timore che il proprio dolore non possa essere capito.

Sia quando la coppia è coalizzata sia quando va in crisi, si vede spesso nei percorsi di psicoterapia di coppia a Torino, come il malessere dei due partner occupi tutto lo spazio dentro di loro e si perda la possibilità di essere accoglienti e dare spazio alla costruzione del “grembo psichico” che precede la gravidanza. La maternità prevede la presenza di un utero accogliente ma anche di un contenitore mentale dove il figlio che verrà alla luce possa essere atteso e pensato, desiderato e amato anche prima di nascere. E’ molto difficile riuscire ad essere accoglienti quando si è pieni di sofferenza. Anche se la donna sa che lo stress può impattare l’organismo e ostacolarne il buon funzionamento, non riesce ad elaborare il malessere da sola e spesso anche il compagno che è coinvolto nella situazione non riesce ad essere un sostegno. La coppia è ingaggiata in una crisi e anche se recrimina la volontà di avere un figlio, nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino, non c’è più lo spazio per un bambino, il campo relazionale è pieno di angoscia.

Tale situazione facilita l’esordio di fattori psicosessuologici che sono sia causa che conseguenza dell’infertilità di coppia. Il malessere porta spesso ad una riduzione dei rapporti di coppia conseguente ad un calo del desiderio oppure si generano delle disfunzioni sessuali che ne rendono difficile l’esecuzione e il piacere (vaginismo, impotenza, problemi di eiaculazione precoce o ritardada, ecc).

I problemi sessuali sono dovuti al fatto che i rapporti vengono programmati nei giorni in cui la donna è in ovulazione per renderli efficaci al fine di concepire, la coppia non fa più l’amore quando lo desidera, l’incontro intimo si trasforma in un agire meccanico e anziché essere un momento desiderato e assume valenze emotive negative, diventa una prestazione dove i due partner vivono l’incapacità di riuscire a procreare. Vediamo nei percorsi di psicoterapia di coppia a Torino come spesso l’uomo smetta di sentirsi desiderato dalla compagna e senta di diventare ai suoi occhi solo uno strumento per raggiungere il fine della gravidanza, aspetto che spesso genera rabbia e rifiuto dell’intimità a comando.

Molti centri di procreazione medicalmente assistita riportano come le coppie che si rivolgono a loro hanno avuto da tempo un calo del desiderio sessuale, dovuto a disturbi depressivi, astenia prolungata nel tempo, affaticamento dovuto a stress da lavoro o, come dicevamo, difficoltà nella relazione di coppia che si esprimono attraverso sintomi che investono la sfera sessuale.

Ma non sono rari i casi in cui i problemi sessuali erano precedenti alla decisione di avere un bambino e causati da altre difficoltà psicologiche, come nel caso dei “matrimoni bianchi” dove la necessità di consumare il rapporto si fa più pressante proprio di fronte al desiderio di diventare famiglia. Le disfunzioni sessuali in questi casi possono essere legate a fobie o altri disturbi di natura emotiva da ricercarsi nella storia personale. Talvolta emergono nei percorsi di psicoterapia a Torino timori profondi della donna a vivere la trasformazione radicale che il corpo subisce di fronte ad una gravidanza e dunque un conflitto tra il desiderio e il rifiuto di rimanere incinta. In altri casi la donna può sentirsi ancora molto immatura e dipendente dalla propria famiglia per sentirsi di assumere il ruolo di madre e le responsabilità che comporta. Le paure della donna possono assumere la forma di fobia della penetrazione e causare sintomi come il vaginismo. Insicurezza e senso di inadeguatezza possono investire anche il partner maschile e determinare problemi nella sfera dell’intimità, come l’impotenza. Questo è la principale disfunzione sessuale maschile ostacolante una gravidanza, che può essere dovuta a fattori psichici individuali o nascere proprio come reazione ad un disturbo relazionale di coppia, dietro al quale sono presenti conflitti che non riescono ad essere affrontati nella relazione e di cui l’uomo può non essere del tutto consapevole.

Come psicoterapeuti psicologi a Torino sappiamo come lo stress interferisca la funzione delle gonadi sia maschili che femminili, ostacolando il concepimento. Presso il Centro di psicologia a Torino è possibile trovare un sostegno psicologico ai problemi di sterilità e infertilità, anche se non deve crearsi l’illusione della certezza che con la psicoterapia la donna rimanga incinta e riesca a portare a termine la gravidanza. Quando si parla di disagio emotivo non è possibile determinare un nesso di causa diretto tra il malessere e i suoi effetti, anche se sappiamo che corpo e mente sono strettamente collegati. Il lavoro di psicoterapia a Torino può alleviare la sofferenza individuale e la presa in carico dei conflitti di coppia, permettendo di ridurre lo stress presente nella vita di queste persone. Ogni situazione sarà valutata nelle sue caratteristiche peculiari da parte dei nostri psicoterapeuti al fine di offrire un intervento psicologico mirato.