Ansia da separazione nei bambini
L’ansia da separazione o ansia di abbandono è un vissuto che nasce nell’infanzia, ed ha a che fare con il senso di sicurezza interna del bambino che si rinsalda alla presenza fisica ed emotiva del genitore e vacilla quando il suo riferimento adulto si allontana. L’evoluzione psichica del bambino, spiega lo psicologo infantile, prevede un graduale processo di costruzione dell’immagine interna stabile del genitore, quando questo processo viene portato a termine con successo il bambino può fare affidamento a questa presenza interna quando non si trova fisicamente con la mamma e con il papà, nella certezza del loro ritorno. A partire dalla primissima infanzia, fase in cui il bambino non ha ancora dentro di sè “la costanza dell’oggetto” e può sprofondare nell’angoscia se separato dalla madre, ci si aspetta che l’ansia di abbandono gradualmente si attenui con la crescita, tornando a riattivarsi al momento del distacco e di fronte a situazioni nuove, come l’ingresso all’asilo nido o alla scuola materna ad esempio; ma se il bambino è sicuro dentro di sè, gradualmente l’ansia da separazione diminuisce lasciandolo libero anche fuori casa di perlustrare l’ambiente e di investire nelle attività che gli vengono proposte. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino non sempre questo processo fisiologico avviene con facilità e ci sono situazioni in cui i tempi richiesti sono più lunghi di quanto ci si aspetti, oppure più raramente si instaura un vero e proprio disturbo legato all’ansia da separazione.
Come psicoterapeuti psicologi a Torino sappiamo dagli studi in psicologia clinica che l’ansia da separazione nei bambini compare in maniera fisiologica intorno agli otto mesi di vita e si manifesta attraverso crisi di pianto disperato che durano finché il neonato non viene avvicinato alla sua principale figura di accudimento; la paura che scatena questa reazione è quella di temere la lontananza della madre, la sua assenza è vissuta come assoluta, per il bambino può significare che non tornerà mai più e solo la conferma reale della sua presenza può dare sollievo. Secondo lo psicologo infantile sarebbe più corretto parlare della presenza/assenza del carghiver, cioè della figura di attaccamento del bambino, per convenzione in questo articolo ci riferiamo alla madre. Lo psicologo infantile spiega che la fase dell’ansia di abbandono rappresenta una normale tappa dello sviluppo mentale e sociale, il fatto che il neonato pianga dimostra che ha imparato a riconoscere chi si occupa di lui e che ha stabilito un legame di attaccamento con il caregiver, percependo di essere in pericolo se questo non è presente: l’ansia da separazione nei bambini è fisiologica nella prima infanzia.
L’ ansia da abbandono pone le sue radici in un primo evento centrale della relazione madre bambino, che è quello della nascita: il bambino che prima si trovava in una situazione di simbiosi con la madre, deve vivere una separazione che può essere percepita come un momento angosciante e che potrà ripresentarsi nei vissuti durante quei passaggi fondamentali e fisiologici di separazione come lo svezzamento, la crescita, l’adolescenza e l’età adulta: lo psicologo infantile spiega che queste sono tutte fasi di distacco che riattivano la prima ancestrale ansia da separazione. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino quando tali tappe non siano vissute in maniera serena, può essere che anche il vissuto di morte, la separazione definitiva, sia difficilmente elaborabile ed integrabile nell’emotività del soggetto. Come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino, alcuni pazienti adulti che soffrono di crisi di ansia, attacchi di panico, paura irrazionale di morire e che incomba su di loro lo spettro di una catastrofe, sono stati dei bambini in cui era presente un disturbo da ansia di separazione, nella loro infanzia qualche interferenza ha compromesso la solidità interna e la costruzione di una costanza nella sicurezza di sè.
Un autore a cui come Centro di psicoterapia Torino facciamo riferimento nello studio dell’ansia da separazione è Bion (1962), che si focalizza sulla capacità innata del bambino di far fronte alle frustrazioni fisiologiche della crescita, inevitabilmente legate alla madre in quanto sua principale figura di riferimento e rappresentante della realtà del bambino stesso. Si tratta delle normali tappe di sviluppo che implicano un distacco come il passaggio dall’allattamento allo svezzamento, ma ci si riferisce anche della separazione relazionale tra madre e bambino che avviene alla presenza di un terzo, il padre, che permette di far evolvere il rapporto dalla simbiosi ad uno stadio più maturo. La crescita è di per sè dolorosa perchè costellata da separazioni ma la madre grazie alla sua capacità istintiva di réverie, di comprendere e di consolare il bambino, potrà accogliere l’angoscia di morte provata dall’infante in questi momenti così significativi, aiutandolo a tollerarla e trasformarla, oppure al contrario fallendo in questo compito e creando così le premesse per difficoltà relazionali una volta adulto.
Winnicott (1965) è un altro riferimento presso il Centro psicologia Torino e nei suoi libri affronta il tema dell’ansia da separazione definendo la capacità di stare solo una delle conquiste evolutive più difficili nella crescita di un bambino, in quanto è una capacità che può essere acquisita solo gradualmente grazie alla possibilità di interiorizzare la figura materna, fino a essere in grado di poter stare solo, ma sostenuto inconsciamente dalla rappresentazione interna della madre.
Al Centro di psicoterapia Torino abbiamo potuto constatare che spesso vi è una correlazione tra un disturbo legato all’ansia da separazione nei bambini e una figura genitoriale particolarmente iperprotettiva e/o un contesto familiare di ansia generale: una volta diventati adulti questi bambini che hanno vissuto in maniera angosciante i distacchi potranno avere disturbi di ansia anche se l’oggetto delle loro preoccupazioni può cambiare. Nei percorsi di psicoterapia a Torino emerge che queste persone hanno percepito nell’infanzia costantemente l’ansia di sentirsi in pericolo causata da eventi reali di natura traumatica quali lutti precoci, separazioni causate da malattie e/o la vicinanza a figure di riferimento psrticolarmente ansiose che bloccavano l’autonomia del bambino nella costante percezione del mondo come pericoloso, facendo insorgere timori e aumentando nel figlio il bisogno di dipendenza. I genitori ansiosi, nella nostra esperienza di psicologi a Torino, possono non accorgersi delle insicurezze che tendono a creare nei figli e a non essere consapevoli che il disturbo da ansia di abbandono del figlio dipenda da dinamiche relazionali perpetuate in famiglia.
Una domanda che viene posta spesso a noi psicologi a Torino è: l’ansia da separazione nei bambini quanto dura?
Lo psicologo infantile risponde che questo passaggio è inevitabile e transitorio e dovrebbe durare fino ai 5 anni e ha valenza positiva quando non si trasforma in un disturbo. La normale ansia da separazione testimonia la nuova capacità del bambino di differenziare tra i volti familiari e non. Quando gli indicatori di ansia da separazione nei bambini perdurano oltre il tempo indicato e/o la loro intensità è eccessiva rispetto alla norma e causa al bambino una sofferenza significativa o un impedimento nel funzionamento sociale, scolastico o di altre aree importanti, allora si può parlare clinicamente di Disturbo d’ansia da separazione. Psicoterapeuti a Torino descrivono questi bambini sofferenti, talvolta hanno la percezione di non sentirsi abbastanza amati dai genitori, inoltre mancano di interesse rispetto alle attività sociali e relazionali tipiche della propria età: nei percorsi di psicoterapia a Torino emerge come la loro attenzione sia rivolta esclusivamente verso gli adulti per poter richiamare la loro attenzione ed essere vigili nel momento in cui i genitori si allontanano da loro.
Il disturbo d’ansia da separazione nei bambini causa loro agitazione e preoccupazione ogni volta che si separano dalla figura primaria di riferimento o anche solo pensano all’allontanamento da casa o dal genitore, non si sentono al sicuro se non hanno un sostegno costante. In alcuni casi trattati presso il Centro di psicologia Torino questo disturbo è insorto dopo la morte di un parente vicino al bambino, di un animale domestico, dopo la malattia di un familiare, episodi di ospedalizzazione del bambino o di un genitore, un cambio di scuola o a seguito di un divorzio. Nello specifico lo psicologo infantile si occupa di bambini possono esternare mal di pancia, battito cardiaco accelerato, respiro corto e sudorazione e dietro a questi sintomi rileva la presenza di una forte ansia di abbandono.
Il disturbo d’ansia da separazione nei bambini e negli adulti si manifesta con un’eccessiva paura o ansia riguardo al distacco da persone familiari o di separazione dai luoghi sicuri e tali preoccupazioni possono inficiare notevolmente la vita di una persona di qualsiasi età, impedendole di investire in attività quotidiane. Il disturbo d’ansia da separazione che trattiamo nei percorsi di psicoterapia a Torino negli adulti si manifesta con sintomi che riguardano difficoltà a stare a casa da soli o uscire da soli, difficoltà ad allontanarsi da luoghi considerati sicuri e forte interessamento alle figure primarie, dipendenza affettiva, talvolta anche con crisi isteriche, rifiuto della realtà e somatizzazioni fisiche fino ad arrivare nei casi più gravi ad attacchi di panico; mentre negli adolescenti sono più comuni mal di testa, palpitazioni, sensazioni di mancanza d’aria e attacchi di panico. I pensieri ansiosi riguardano la preoccupazione che potrebbe accadere qualcosa di brutto ai loro genitori o a loro e i bambini più piccoli non potendo identificare paure precise possono dire di non voler andare a scuola o di svolgere una specifica attività.
Preoccupazioni comuni sono:
• “E se succedesse qualcosa di brutto a mamma o a papà?”.
• “E se mi perdessi?”.
• “E se la nonna non mi venisse a prendere a scuola?”.
• “E se mi rapissero?”.
• “E se mi venisse da vomitare e la mamma non fosse lì per aiutarmi?”.
Ansia da separazione: cosa fare?
Come primo approccio al disturbo da ansia di separazione psicologi a Torino riferiscono che è necessario focalizzarsi sul comprendere quale sia la situazione che stimola l’insorgere l’ansia da abbandono, infatti spesso l’oggetto dell’ansia non viene compreso dalla persona perché viene vissuta un’angoscia generalizzata a cui non poter porre controllo. Il Centro di psicologia Torino propone di iniziare una terapia che punti ad un lavoro approfondito sulle angosce, non concentrandosi esclusivamente sui sintomi, con lo scopo di dare significato alle cause dall’ansia da separazione, elaborare conflitti intrapsichici e dinamiche inconsce, oltre che un lavoro per raggiungere una certa autonomia che permetta di distaccarsi gradualmente dalle figure di cui si ha costante bisogno di vicinanza.
Proprio perché è una capacità centrale nello sviluppo, i vissuti relativi alla separazione emergono qualche volta anche nelle sedute di psicoterapia a Torino, offrendo così la possibilità di indagare in maniera mirata le paure e le sensazioni provate ed esplorando la separazione di volta in volta nei sui vari aspetti e manifestazione psicopatologiche. Secondo la prospettiva del Centro psicologia Torino è molto importante capire quali sono i comportamenti familiari che involontariamente amplificano l’ansia e il disagio, mantenendo ad esempio comportamenti ansiosi, iperprotettivi, ossessivi. Il Disturbo d’ansia da separazione nei bambini se non adeguatamente affrontato e risolto potrà perdurare in età adulta o trasformarsi in qualche altro tipo di disturbo come attacchi di panico, agorafobia o ansia generalizzata. Il tipo di intervento che è possibile attuare in una psicoterapia a Torino dipende molto dall’età del soggetto: se con un adulto è possibile affrontare il problema in una terapia individuale, nel caso dei bambini sarà più utile includere tutta la famiglia in un progetto di terapia e sostegno per comprendere insieme allo psicologo infantile a Torino che significato assume il sintomo del piccolo nel contesto familiare.
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