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Bambini iperesponsabilizzati: il fenomeno dell’inversione dei ruoli

Negli ultimi tempi si assiste sempre maggiormente ad un cambiamento degli assetti familiari tradizionali. La famiglia, e conseguenzialmente il suo nucleo, si trova sempre più esposta a cambiamenti all’interno della sua costituzione che risultano tangibili nel nostro lavoro al Centro di psicoterapia e psicologia clinica a Torino, conformi ai cambiamenti culturali e al contesto sociale a cui si fa fronte negli ultimi anni. All’interno di tali mutazioni viene ad assumere nella famiglia una connotazione fondamentale il tema sensibile dell’educazione dei figli, compito complesso da svolgere per i genitori e pieno di carica affettiva. Educare alla responsabilità è uno dei compiti genitoriali più difficili ma, proprio per la sua natura ardua, maggiormente influente alla buona riuscita della costituzione psichica del bambino, come spiega lo psicologo infantile a Torino.

Con il termine “Responsabilità” si intende la capacità di dare risposte in merito alle proprie scelte o azioni intraprese; il rendere conto di tali scelte o decisioni; e infine assumersi le conseguenze che tali scelte comportano. L’acquisizione di tale processo non avviene in maniera semplice e veloce, bensì è correlata a complesse e lente interazioni di apprendimento reciproco tra i genitori e figli, spiega lo psicologo infantile a Torino, fatte non solo di accordi e impeccabili procedimenti, ma anche di errori e incomprensioni nel corso del tempo. Le “rotture” serviranno al bambino e ai genitori per aggiustare il tiro nella complessità del processo di apprendimento riguardo la causalità delle azioni, consentendo al bambino di istaurare un’adeguata coscienza dei propri e altrui comportamenti e, di conseguenza, dell’inevitabile responsabilità che essi comportano. Il bambino impara ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni attraverso l’identificazione con il genitore, il quale nel proprio agire e ragionare, cerca di mettere in atto opportune “riparazioni”, cioè utilizza la propria capacità di  aggiustare le discordanze che avverte nella realtà, per migliorare l’adattamento. Il genitore sarà quindi parte attiva e fondamentale nella costruzione di tale processo, come vediamo nella terapia familiare a Torino, attraverso la promozione di esperienze nuove e personali, e l’accettazione di buon grado degli sbagli che il bambino avrà il coraggio di fare e senza mai tralasciare il buon esempio che dovrà dargli, poiché il genitore sarà sempre immagine fondamentale e portatrice di valori a cui il bambino attingerà nelle situazioni di incertezza. Come psicoterapeuti psicologi a Torino vediamo l’enorme importanza del genitore come “base sicura” di valori e ideali, che per il bambino assume un peso enorme e che, al tempo stesso, diventa fondamento imprescindibile all’interno dell’istaurazione del processo di apprendimento delle responsabilità del bambino.

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino è importante che il genitore capisca che non può sostituirsi al bambino nella risoluzione dei problemi,  questo agire comporta un coinvolgimento troppo attivo dell’adulto e come conseguenza primaria l’instaurarsi di comportamenti reiteratamente infantili del bambino, legati alla non propensione nel mettersi alla prova e ansia e paura per il rischio di fallimento. Come vediamo in alcuni percorsi di psicoterapia a Torino alcuni bambini maturano un senso di incertezza nel muoversi fuori dal contesto familiare, proprio perché iperprotetti da figure genitoriali spesso ansiose che non hanno fiducia in lui e tendono a prevenire, anticipare per evitare il rischio che il figlio vada incontro ai piccoli fallimenti che la crescita richiede. Quando il genitore è “troppo” presente rischia di soffocare il bambino, non gli permette di esprimersi perché l’emergere delle risorse e competenze nell’infanzia richiede tempo e un contesto rassicurante, non troppo impositivo da ostacolare la spinta all’autonomia.

Sarà fondamentale sapersi muovere su più contesti, partendo da quello familiare e casalingo con piccoli compiti adeguati all’età che il bambino può svolgere all’interno delle mura domestiche, fino ad allargare il range alle esperienze scolastiche che devono essere sempre di natura maturativa e relazionale e mai ossessiva ed opprimente. Così facendo il bambino comprenderà l’importanza delle sue azioni, spiega lo psicologo infantile a Torino, il valore che gli si attribuisce e il grado di flessibilità che può o meno può mantenere all’interno dell’adempimento dei compiti, ma senza  sentirsi osservato da uno sguardo iper giudicante del genitore, che deve essere portatore non soltanto di punizioni e divieti, ma anche di premi e promotore di contenimento affettivo, indispensabile al bambino per raggiungere un’adeguata maturazione psichica.

Presso il Centro psicologia Torino osserviamo che in alcuni casi quello che può accadere all’interno del nucleo familiare è una destabilizzazione delle dinamiche relazionali tra genitori e figli, che comporta una “inversione di ruoli”, che può essere dovuta ad eventi reali che causano stress nel genitore o ad una modalità educativa improntata in una certa direzione che può incidere in modo dannoso sul bambino, complice la predisposizione infantile ad adattarsi alle richieste ambientali senza poterle valutare con un pensiero maturo. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino tali circostanze possono presentarsi in determinati assetti familiari come nelle famiglie che stanno attraversando una crisi conseguente alla separazione dei coniugi, nelle famiglie in cui uno dei due genitori risulta essere affetto da malattie croniche o dipendenze e in situazioni in cui uno dei due genitori soffre di depressione, per fare alcuni degli esempi più comuni. Ma anche in famiglie che godono di stabilità possono verificarsi richieste affettive improprie da parte dei genitori nei confronti dei figli, che vengono sottoposti in questi casi ad un carico di aspettative da parte dell’adulto che risultano essere troppo onerose in termini di energie psichiche da parte del minore, come emerge in alcuni percorsi di terapia familiare a Torino. In un modo o nell’altro all’interno di tali situazioni o eventi di vita il bambino viene chiamato in aiuto da parte del genitore, richiedente a gran voce ausilio nei confronti della sua persona, svestendo i panni genitoriali e addossandoli al bambino stesso.

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino vediamo ad esempio nel caso di divorzi o separazioni che troppo spesso i bambini, rei di essere contesi o di essere dei “mediatori” tra i due genitori, vengono utilizzati come capri espiatori o come mezzi per veicolare informazioni o screditare l’altro genitore. In questi casi l’adulto che chiede al bambino di essere suo alleato può essere talmente arrabbiato e ferito da perdere di vista il bene del figlio e poiché troppo preso dai propri sentimenti non si rende conto che sta facendo richieste improprie, non riesce a differenziare tra i propri bisogni e quelle che sono le necessità del bambino (per approfondire questo tema leggi questo articolo).

Nel caso delle malattie croniche, della depressione o delle dipendenze, i genitori possono arrivare a svestire completamente i panni genitoriali per affibbiarli al figlio che sentirà addosso la responsabilità di farsi curante del proprio genitore, contenendo i suoi stati e occupandosi di lui, con l’inevitabile conseguenza di non essere più “visto” nei suoi bisogni di bambino che ha bisogno di accudimento, spiega lo psicologo infantile a Torino. A questi bambini può anche venir chiesto di prendersi cura dei propri fratelli, responsabilizzandosi maggiormente della situazione, in tal modo il minore perde completamente il diritto ad essere spensierato e protetto dalla presenza di un adulto che pensa ai suoi bisogni garantendogli un clima sereno in famiglia. Queste pressioni, come vediamo nei percorsi di psicoterapia infantile a Torino, rischiano di bloccare il processo di maturazione psichica del bambino. Tutte le sue energie mentali vengono investite nel far fronte all’emergenza e ai bisogni del genitore sofferente anziché nelle normali esperienze legate all’età, che permetterebbero, come avviene nelle situazioni naturali, di far evolvere la crescita da una tappa evolutiva a quella successiva. Non bisogna mai dimenticare che lo sviluppo psichico e la crescita richiedono tempo e risorse mentali, si tratta di un processo di lenta maturazione che, se interferito, si può bloccare. Notiamo in questi casi presso il Centro psicologia Torino come il bambino si faccia carico di un fardello che non corrisponde al carico di responsabilità consono ai compiti evolutivi del suo tempo di vita, comportando sintomi precisi come quelli di ansia o depressione, arrivando a funzionamenti psichici non riconducibili a modalità tipiche della sua età.

Per indicare questa tipologia di situazione viene utilizzato il termine “attaccamento invertito”. Un bambino che ha subito l’inversione dei ruoli nella relazione con i genitori potrà essere un adulto incapace di leggere i propri bisogni e vivere sempre in funzione dell’altro, oppure sviluppare una forma di egoismo che mette sé stesso al centro di ogni situazione, quasi rivendicando inconsciamente il diritto di mettere davanti a tutto le proprie necessità, mai sufficientemente ascoltate nell’infanzia. Diventare adulti troppo in fretta non aiuta ad assumersi le proprie responsabilità in modo sano, come vediamo in alcuni percorsi di psicoterapia a Torino, al contrario le persone adulte più mature sono coloro che hanno goduto per un tempo sufficiente dell’esperienza di poter essere dipendenti dalle cure di genitori disponibili ad accettare i bisogni dell’infanzia. Troppo spesso infatti nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino vediamo genitori incapaci di accettare la dipendenza del bambino e a causa di questa intolleranza diventano rifiutanti ed espulsivi su un piano affettivo o pretendono un rapporto di reciprocità da parte del bambino o dell’adolescente, rapporto che vedrebbe sullo stesso piano, alla pari, la responsabilità dell’adulto e quella del minore. C’è da dire che anche lo stile di vita stressante a cui molti adulti sono sottoposti nel quotidiano non favorisce la possibilità di essere genitori disponibili, riduce l’empatia e il desiderio di svolgere appieno il proprio ruolo, che diventa un peso per la persona adulta, favorendo i comportamenti espulsivi del bambino, come vediamo nel lavoro di sostegno alla genitorialità (terapia di coppia genitoriale). Anche non volendo, molti genitori di buone intenzioni, che amano profondamente il figlio, possono inconsapevolmente mettere in atto in forma reiterata atteggiamenti che, anzichè aiutare alla crescita, innescano disagio psicologico nel bambino, come vediamo presso il Centro psicoterapia Torino.

Prima di spiegare il significato di tale termine “attaccamento invertito” è importante comprendere cosa si intenda per “attaccamento”. Con il concetto di attaccamento in psicologia clinica si intende un sistema dinamico di atteggiamenti e comportamenti che contribuiscono all’istaurarsi e alla formazione di un legame specifico tra due persone, fondato sul soddisfacimento dei bisogni primari rintracciabili all’interno delle relazioni primarie. Un buon attaccamento primario è costituito da una relazione in cui il genitore e il bambino si muovono attraverso rotture e riparazioni, fondamentali e non evitabili, a ragion del fatto che la ​maturazione psichica avviene tramite una sorta di “danza a due” tra due soggetti. L’apprendimento dei propri e altrui movimenti consente di fortificare sempre più il legame tra i due soggetti, consentendo il farsi contenitore dei contenuti dell’altro. Questo non avviene all’interno di determinate tipologie di attaccamenti, come quello definito “invertito” , che secondo la letteratura in psicologia, appartiene ad una forma di attaccamento disorganizzato in cui il bambino non sente riconosciute e contenute dall’adulto di riferimento le proprie emozioni. Quello che accade all’interno di tale tipologia di attaccamento è l’instaurarsi nel tempo di un malfunzionamento della capacità del bambino di riconoscere il comportamento genitoriale che, invertendo l’assetto riferito al soddisfacimento dei bisogni di attaccamento, risulta essere inficiato all’interno della sua attività primaria di costruzione dell’identità, dell’autonomia. Quello che emerge chiaramente nei percorsi di psicoterapia infantile a Torino è che nell’esposizione continua ad un attaccamento invertito viene a mancare, come conseguenza diretta, la sensazione sperimentata normalmente dal bambino sentirsi preso in carico dal genitore, esperienza che sta alla base del sentirsi al sicuro. Lo psicologo infantile spiega che viene a mancare il senso di soggettività che risulta essere prodotto ultimo di questo processo complesso e molto sensibile ai cambiamenti, poiché le dinamiche dell’ attaccamento non vengono soltanto ricordate, bensì si instaurano all’interno delle strutture che organizzano sia i ricordi che i contenuti mentali.
Presso il Centro di Psicoterapia e Psicologia Clinica a Torino abbiamo la possibilità di  osservare tali meccanismi quando vanno a inficiare i normali assetti familiari. Tra le migliori soluzioni vi sono sicuramente quello dei colloqui all’interno dell’iter di sostegno alla genitorialità (terapia di coppia genitoriale), che permette agli adulti di discutere e comprendere nel migliore dei modi i processi e la complessità insista all’interno delle dinamiche relazionali, che influiscono sul normale iter di crescita del bambino. Fondamentale, ove necessario, l’intraprendere un adeguato percorso terapeutico che possa in qualche modo riequilibrare gli assetti familiari e di coppia in modo tale da consentire il naturale proseguimento evolutivo familiare.

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