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Disturbi emotivi associati a DSA

Come psicoterapeuti psicologi che lavorano da anni in questo settore a Torino riteniamo che la presenza di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) abbia delle ricadute importanti sul piano emotivo e comportamentale, soprattutto se la diagnosi arriva tardivamente durante le scuole secondarie. Il confronto, spesso deludente, con le aspettative proprie, familiari e con le performance dei compagni, anche rapportate al grado di fatica, genera sentimenti di  insicurezza e demotivazione che a loro volta interferiscono nell’immagine di sé, spiega lo psicologo infantile a Torino. Durante l’adolescenza inizia a strutturarsi l’identità di una persona che prende forma a partire dalle esperienze emotive che rafforzano o incrinano la propria autostima. Inoltre non bisogna mai dimenticare che tutti i nostri comportamenti sono condizionati da ciò che proviamo e che spesso dietro atteggiamenti sbagliati e poco costruttivi sono presenti, anche se  inconsapevoli, sentimenti di disagio emotivo.

La persona è disposta a impegnarsi quando la speranza di successo supera la paura dell’insuccesso, altrimenti prevale il senso di vergogna e inattività”. Atkinson, 2007

L’esperienza clinica maturata presso il Centro di psicoterapia a Torino, i dati riportati da numerose ricerche e la letteratura scientifica sul tema, suggeriscono che i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), oltre che tra loro, si presentano frequentemente associati a disturbi emotivi e comportamentali e possono causare sofferenza nell’infanzia ed a una deviazione patologica dello sviluppo; vengono infatti considerati un fattore di rischio per un futuro disagio psicologico.

In particolar modo, la letteratura scientifica mostra che i bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), e da dislessia in particolare, sembrano essere maggiormente a rischio di sviluppare altri disturbi psicopatologici in comorbilità, come ansia e depressione. Come emerge anche durante i percorsi di psicoterapia a Torino in questi ragazzi possono presentarsi una psicopatologia dell’umore, d’ansia, o tratti ansioso-fobici, demoralizzazione, disistima di sé, learned helplessness, disagio psicoaffettivo, inibizione, somatizzazioni, difficoltà relazionali, tratti aggressivi, isolamento sociale e oppositività.

Bambini con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), rispetto ai loro compagni senza particolari difficoltà, hanno un concetto di sé più negativo, si sentono meno supportati emotivamente, provano più ansia e hanno poca autostima, tendono a sentirsi meno responsabili del proprio apprendimento e ad abbandonare il compito alle prime difficoltà. Questo avviene soprattutto quando non sia presente una chiara diagnosi o non sia stata spiegata con parole comprensibili all’interessato, in modo che possa dare un senso alle difficoltà che incontra e non le associ automaticamente ad una propria incapacità, dovuta a poca intelligenza, poco impegno. Spiega lo psicologo infantile a Torino come per questi bambini (e purtroppo talvolta anche per gli adulti di riferimento) sia automatica l’associazione “scarsi risultati – scarse capacità – scarso valore di sé”. Il bambino o ragazzo con DSA si trova a far parte di un contesto nel quale spesso vengono proposte attività per lui troppo difficili e astratte, deve confrontarsi con i compagni e frequentemente non si sente membro del gruppo.

Inoltre, i bambini e gli adolescenti con difficoltà scolastiche raccontano che devono affrontare continue sollecitazioni e rimproveri dell’adulto: “non hai voglia”, “impegnati di più”, “possibile che non capisci?”. I rimproveri, il senso di inadeguatezza e di diversità provocano rabbia. Le sgridate dei genitori e docenti spesso infatti provocano danni sul piano emotivo-affettivo importanti.  Come conseguenza questi ragazzi in molte situazioni mostrano disagio sottoforma di aggressività che può manifestarsi attraverso schemi comportamentali quali dissentire, offendere e minacciare, compiere atti distruttivi diretti intenzionalmente a danneggiare cose o persone, come emerge nel lavoro di sostegno alla genitorialità a Torino e dai colloqui psicologici che talvolta effettuiamo con gli insegnanti.

Dunque un esito emotivo rilevante è la vergogna e la perdita di autostima. Purtroppo, chi ha delle difficoltà si sente spesso al centro dell’attenzione, come se le proprie inadeguatezze fossero enormi e chiaramente visibili a tutti, facendo sentire alla persona il desiderio di diventare trasparente. Sentirsi guardato come “il poverino” può avere effetti negativi sull’immagine di sè tanto quanto ricevere continue critiche. La certezza della sconfitta, spesso, porta il bambino o il ragazzo a isolarsi e a evitare situazioni di confronto con i compagni, questo è ciò che emerge in molti percorsi di psicoterapia infantile a Torino con bambini che soffrono di disturbi emotivi associati a DSA. E’ importante che gli insegnanti e i genitori tengano presenti questi aspetti emotivi proprio perchè il loro atteggiamento può condizionare molto questi ragazzi rispetto all’investimento sulla scuola e al rapporto con la classe. Un ragazzo DSA non è stupido e non va guardato con pietà, ha solo bisogno che venga riconosciuto che la sua diversità richiede metoti di apprendimento differenti. Per queste ragioni se tende a ritirarsi è necessario sollecitarlo ad integrarsi con il gruppo e a portare a termine i compiti che gli vengono assegnati, riconoscendo il suo impegno nel sostenere la fatica.

Le problematiche emotive correlate ai DSA sono conseguenze della paura, come l’ansia e la depressione. Lo psicologo dell’infanzia a Torino spiega come la paura sia una risposta al giudizio di un adulto di riferimento (insegnanti e genitori) o dei compagni di classe. L’espressione patologica della paura è costituita dal disturbo ansioso, che si può manifestare tramite somatizzazioni (mal di pancia, cefalea ecc.), disturbi del sonno, attraverso attacchi di panico e fobie, spesso trattate presso il Centro di psicologia a Torino con un lavoro mirato al minore e alla sua famiglia. A lungo andare queste esperienze negative possono portare il ragazzo ad un atteggiamento apatico, all’isolamento, al rifiuto di andare a scuola; nei casi più complessi si osserva gradualmente la comparsa di una sintomatologia di carattere depressivo. Quindi oltre a concentrarci sugli strumenti compensativi, è importante chiedersi, cosa provano questi bambini, quali sono le loro emozioni, per capire quale impatto il disturbo specifico dell’apprendimento ha sulla loro vita e aiutarli ad elaborare le loro emozioni.

Nel lavoro di sostegno alla genitorialità a Torino si assiste, attraverso i racconti degli adulti di riferimento, persino ad un’alternanza di atteggiamenti di evitamento e rifiuto insieme alla dipendenza dall’adulto o addirittura di eccessivo impegno che poi porta immancabilmente a frustrazione e vissuti di incapacità. Bisogna anche tenere presente che la mancata automatizzazione di alcuni processi e procedure non significa che il bambino non sia in grado di comprendere e realizzare quei processi. Diverso compito ma stesso processo è l’obiettivo. Le difficoltà di automatismo, memorizzazione, organizzazione sono presenti in tutte le materie e in tutti gli ambiti di vita! Ogni compito, quindi, è un lungo e faticoso cammino che mette in gioco molteplici e diverse competenze che spesso sono deboli, per giungere agli stessi risultati dei pari.

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino l’attività didattica per un ragazzo con DSA può risultare eccessiva in termini di richiesta cognitiva, risorse attentive, velocità di elaborazione e capacità di manipolare le informazioni ricevute, pertanto è importante riuscire a cogliere eventuali segnali di disagio, per evitare che si amplifichino con il tempo: lamentele somatiche, umore irritabile o deflesso, manifestazioni ansiose, aggressività, atteggiamenti evitanti, isolamento non devono essere sottovalutati! Quando non sia ancora presente una diagnosi, questi atteggiamenti in un bambino potrebbero essere il segnale di una difficoltà di apprendimento e della necessità di fare approfondimenti psicologici sul caso. L’insegnante e la mamma spesso sono le prime persone che si accorgono del problema, come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino, quindi la loro preoccupazione è cruciale per dare inizio ad un percorso di approfondimento.

Altra caratteristica chiave dei DSA è la prestazione scolastica ben al di sotto della media della sua età, un rendimento basso o medio ma raggiunto solo con livelli straordinariamente elevati di sforzo e sostegno. Spiega lo psicologo infantile a Torino, come molto spesso questi bambini hanno difficoltà nell’organizzazione (mancanza di organizzazione spazio-temporale), sono distratti, perdono cose, le dimenticano. Questi atteggiamenti che presi singolarmente sono comuni nell’infanzia e dovuti ad una fisiologica immaturità, se si presentano in modo continuativo e su più livelli, sono un campanello d’allarme da tenere presente. Infatti, i bambini con disturbo dell’apprendimento fanno fatica nell’uso dell’attenzione selettiva, quindi badano a molti stimoli simultaneamente, non riuscendo a cogliere quelli importanti ed eliminare quelli distraenti. Presso il Centro di psicoterapia a Torino spesso a seguito di una diagnosi tardiva i genitori riconoscono quanta fatica e frustrazione sarebbe potuta essere risparmiata a loro e ai loro figli negli anni se certi comportamenti, anziché essere addebitati al poco impegno, fossero stati compresi per tempo e inquadrati come sintomi di un DSA. La diagnosi permette di dare un significato completamente diverso e può sgravare dal vissuto di inadeguatezza, che nasce dal senso di poca efficacia nell’esecuzione dei compiti senza una giusta attribuzione di causa alla situazione.

Un’altra caratteristica, soprattutto nei soggetti più grandi o adulti, è l’evitamento di attività che richiedono abilità scolastiche perché la persona sente di avere delle difficoltà anche se non sa il perché e quindi non ha mai avuto la possibilità di porvi rimedio. In età adulta questo aspetto può diventare un problema perché le scarse abilità scolastiche interferiscono con le prestazioni lavorative o con alcune attività quotidiane. Quindi un adulto DSA che non ha mai saputo di esserlo potrebbe avere delle conseguenze nel proprio quotidiano causate dalle limitazioni che ha. Emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino con persone adulte che hanno scoperto tardi di avere questo disturbo come l’immagine di sé sia deformata rispetto alla realtà e molte scelte della propria vita siano state inficiate dall’idea di non essere all’altezza della situazione e non potersi permettere alcuni percorsi, come ad esempio l’università o certe scelte lavorative, quando con le giuste misure compensative certi traguardi sarebbero stati raggiungibili.

Nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino questi casi si presentano perché alcuni bambini hanno caratteristiche chiare ed evidenti di DSA già nei primi anni di scuola mentre in altri individui le difficoltà si manifestano più tardi, quando la richiesta di apprendimento aumenta e supera le limitate capacità dell’individuo, per questo certi segnali vengono trascurati e non si arriva ad una diagnosi del disturbo.

Alcuni individui, in cui il livello del disturbo è meno grave, sostengono un funzionamento scolastico apparentemente adeguato utilizzando strategie compensatorie, con sforzi straordinariamente elevati, che possono comunque essere causa di disagio emotivo anche se la prestazione è raggiunta, spiega lo psicologo infantile a Torino.

Il DSA può avere conseguenze funzionali negative nel corso della vita, compresi il raggiungimento di un livello scolastico inferiore, tassi più alti di abbandono scolastico, tassi più bassi di istruzione post-secondaria, alti livelli di disagio psicologico e salute mentale, se non viene supportato adeguatamente e le sue difficoltà non vengono capite. L’abbandono scolastico e sintomi depressivi concomitanti sono conseguenze molto frequenti, come vediamo nei percorsi di psicoterapia a Torino.

E’ bene tener presente che gli strumenti compensativi e le misure dispensative non sono facilitazioni. Come specificato nelle linee guida, queste accortezze non semplificano lo sforzo cognitivo necessario allo svolgimento dei compiti o delle prove, ma consentono ai ragazzi con DSA di essere alla pari dei propri compagni. La relazione con la classe è un aspetto importante e l’integrazione deve essere un punto da tenere presente nel progetto terapeutico perchè se il bambino con DSA si sente a disagio con i propri pari, c’è il rischio che rifiuti l’aiuto.

Desideriamo infine come psicoterapeuti psicologi a Torino suggerire del materiale che possa essere di aiuto ai ragazzi DSA e alle loro famiglie. Esistono moltissime testimonianze dei diversi percorsi scolastici, faticosi ma spesso coronati da successi che possono fornire modelli per l’identificazione personale, al fine di stimolare la ricerca di modalità di gestione dei propri apprendimenti e valorizzare didattiche inclusive operate dai docenti.

Il demone bianco, di  Giacomo Cutrera (internet, audiolibro)

Come una macchia di cioccolato, storie di dislessie, anche DVD

Monologo DiSlessiaA Dove sei Albert? di Francesco Riva

Storia del cantante MIKA, video

Un’insolita compagna: la dislessia

Libro Nessuno è somaro, di G. Stella.

Come Centro psicologia a Torino suggeriamo a chi desiderasse approfondire a livello scientifico la lettura di alcuni testi che trattano dei disturbi dell’apprendimento e da cui abbiamo tratto contenuti anche per la stesura di questo articolo:

Anderson-Inman, L. (1999) Computer-based solution for secondary students with learning disabilities: Emerging issues, in Reading and writing quarterly, 15, pp.239-249

Atkinson, W. W., (2007), Psicologia del successo. Brancato Edizioni

Bouffard, T. e Couture, N. (2003), Motivational profile and academic achievement among, students enrolled in different schooling tracks in Educational Studies, 29, pp.19-38.

Gagliano, A., Germanò, E., Calarese, T., Magazù, A., Grosso, R., Siracusano, R.M.,

Cedro, C. (2008). La comorbilità nella dislessia: Studio di un campione di soggetti in età evolutiva con disturbo di lettura. Dislessia, 4 (1), pp. 27-45.

Guaraldi, G., Moretti Fantera, M., Pedroni, P. (2011) Al diploma e alla laurea con la dislessia. Storie di vita e metodologie per la scuola secondaria di secondo grado e l’università. Centro Studi Erikson

Hall, C.W., Spruill, K.L e Webster, R.E. (2002), Motivational and attitudinal factors in college students with and without learning disabilities. Learning Disability Quartely, 25, pp.78-86.

Hinshaw, S. (1992). Externalizing behavior problems and academic underachievement in childhood and adolescence: causal relationships and underlying mechanism. Psychological Bulletin,111, 127-155.

Kavale, K.A., Forness, S.R. (1996), Learning disabilities grows up: rehabilitation issues for individuals with learning disabilities. J Rehabil 62:34-41.

Mugnaini, D., Chelazzi, C. e Romagnoli, C. (2008) Correlati psicosociali della dislessia: Una rassegna, Dislessia, vol. 5, n. 2, pp. 195-210.

Tabassam e Grainger 2002

SITOGRAFIA

www.aiditalia.org (Dislessia a scuola: domande frequenti)

www.casadellostudente.net (I vissuti emotivi di ragazzi con DSA, 27 marzo 2017, Ciaccia S.)

www.compitipoint.it (Gli aspetti emotivi nei DSA, 4 febbraio 2021)

www.stateofmind.it (Disturbi specifici dell’apprendimento: aspetti emotivi e comorbilità, 14 settembre 2015, Gatta V., Tropeano C.)

www.it.pearson.com (DSA e BES: facciamo il punto. Conti A.)

www.studiocu.com (lezioni emozioni e relazioni nei contesti di apprendimento)

 

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