Il divorzio per un uomo e padre
E’ comune che all’interno del matrimonio, anche in quelli più riusciti, i due membri della coppia si trovino a vivere il rapporto in modo differente e ad avere due ruoli diversi, seppur complementari, nella gestione dei figli. Come osserviamo nelle terapie di coppia presso il Centro di psicoterapia a Torino questo può dipendere da diversi fattori, tra cui il genere e le diverse esperienze vissute nella propria famiglia d’origine. Quando il matrimonio finisce i vissuti sono diversi nell’uomo e nella donna, la paternità e la maternità da genitori separati hanno caratteristiche peculiari e i condizionamenti culturali influenzano le differenze di ruolo tra il maschile e il femminile. In questo articolo vogliamo concentrarci sulle difficoltà che incontrano gli uomini separati, guardare dal loro punto di vista emotivo, considerando anche come i cambiamenti legati al divorzio/separazione possano influire sulla paternità.
Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino molti uomini fanno fatica ad entrare in contatto con le emozioni più profonde legate alla sofferenza per un divorzio, hanno la tendenza a tenere i sentimenti sotto controllo e a non mostrarli. Nella nostra società, soprattutto in passato ma in molte famiglie ancora oggi, viene insegnato ai maschi che “devono essere forti” suscitando in loro vergogna per le fragilità e rendendoli futuri adulti che non manifestano il dolore e non chiedono di essere consolati da nessuno, bensì cercano di fare sempre da soli. Presso il Centro di psicologia a Torino vediamo che spesso l’orgoglio maschile non permette alla persona di lasciarsi andare e porta a chiusure psicologiche e blocchi emotivi che causano stress e malessere fisico (ictus, infarto sono correlati a condizioni ansioso-depressive), perdita di controllo sulla rabbia, abuso di sostanze o isolamento.
Affrontare una separazione o un divorzio provoca sempre dolore, anche se si è scelto di chiudere il rapporto, perché si tratta della fine di un progetto sul quale era stato fatto un investimento emotivo, perchè è una perdita che richiede tempo per essere elaborata, un fallimento personale. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino la rete sociale di supporto di cui la persona dispone può essere di grande aiuto per gestire emotivamente il cambiamento e superare la fine di un matrimonio, ma nella maggior parte dei casi le donne riescono più degli uomini ad aprirsi, a parlare di come stanno e quindi affrontano meglio “il lutto” della separazione.
Molti uomini anche se soffrono per la separazione fanno di tutto per negare i propri sentimenti, perché non vogliono provare emozioni, non vogliono stare male. Questa è la ragione per cui sono più le donne a chiedere l’aiuto di un percorso di psicoterapia a Torino quando si separano dal loro partner o per essere aiutate da uno psicologo a capire cosa provano davvero e decidere se porre fine ad una relazione affettiva che crea ambivalenze e dubbi. Per un uomo viene prima l’azione, “il fare” per andare avanti piuttosto che il fermarsi ad ascoltare sé stessi e in tal modo i problemi non vengono risolti ma solo messi da parte. Quando si soffre molto riuscire ad investire negli hobby e nel lavoro può essere d’aiuto, ma è necessario anche guardarsi dentro per curare le ferite psicologiche, per fare scelte consapevoli ed eventualmente accettare la fine di una storia d’amore. Per poter ricominciare a vivere e a investire nel futuro senza trascinarsi la sofferenza, a volte irrazionale e inconsapevole, della separazione da una persona amata, può essere d’aiuto un lavoro di psicoterapia a Torino. Se il dolore non è elaborato, se non si riesce a “lasciare andare” un rapporto di coppia ormai chiuso, anche le nuove relazioni sessuali e affettive possono diventare solo un mezzo per colmare il vuoto della perdita, per non cadere in uno stato depressivo. In alcuni casi la dipendenza affettiva impedisce ad un uomo di stare da solo con sè stesso e lo porta a cercare subito un’altra donna per non sentire la mancanza e l’insicurezza.
Spesso sono le donne a prendere la decisione di separasi, a rendersi conto del malessere relazionale e a guardare ai problemi familiari. In questi casi l’uomo, che non è artefice della scelta, subisce la separazione e soffre molto per la perdita, che sembra arrivare come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo la persona che si sente impreparata e non si arrende alla decisione della compagna di allontanarsi. Il vissuto di abbandono può essere molto angosciante e difficile da accettare, per alcuni i pensieri e le fantasie, nella ricerca della causa, possono portare a comportamenti impropri, può prevalere il bisogno di controllo della ex compagna e atteggiamenti sempre più invadenti e aggressivi. Naturalmente se sono presenti dei figli l’uomo viene messo di fronte al cambiamento anche nella relazione con loro, con un vissuto di rovina e di distruzione della famiglia, senza rendersi conto appieno delle criticità spesso presenti da molto tempo nella relazione di coppia. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino in questi casi la fine del matrimonio arriva come uno schiaffo emotivo che risveglia da una cecità fino a quel momento presente di fronte alle problematiche affettive. Molti uomini fanno fatica ad accettare i limiti e non vogliono affrontare un percorso di psicoterapia a Torino perché hanno paura a riconoscere le proprie responsabilità nella fine del rapporto, prendere contatto con i sensi di colpa e con il rimpianto che accompagnano la perdita.
Ma come vediamo talvolta presso il Centro di psicologia a Torino ci sono uomini che hanno un comportamento opposto, che tendono a colpevolizzarsi eccessivamente, come se il naufragio del matrimonio o della convivenza fosse dipeso solo da loro e non dalla relazione. Talvolta infatti nei rapporti di coppia si innescano delle dinamiche relazionali disfunzionali, anche quando è ancora presente l’amore, che hanno radici inconsapevoli e che è difficile trasformare e cambiare con la sola volontà, senza il supporto di una terapia di coppia a Torino. Non è “colpa” di nessuno, anche se rassicura pensarlo, perchè è una difesa dall’impotenza suscitata dalla situazione, un mezzo per dare una risposta al perchè sia finita: cercare di darsi delle ragioni è nella natura umana e per molti fa meno male sentirsi in colpa che vivere nell’incertezza della mancanza di senso. In questi casi osserviamo nell’uomo una sofferenza più passiva, meno recriminante verso la donna, più silenziosa ma che rischia di implodere in una condizione depressiva a lungo termine. Anche in questi casi consigliamo di chiedere aiuto per elaborare il processo del lutto della separazione.
Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino le difficoltà per un uomo che affronta una separazione possono essere ancora più complesse quando è anche padre. Spesso l’affidamento dei figli e della casa coniugale, soprattutto se i bambini sono in tenera età, vengono dati alle madri e molti uomini sentono che questa disparità li penalizza molto, sia dal lato economico che dal lato relazionale nel rapporto con i figli. La funzione di accudimento viene in molti ambienti della nostra società culturalmente considerata prerogativa femminile, senza attribuire la giusta importanza al ruolo paterno. Tali pregiudizi, che si traducono in scelte giudiziarie e influenzano il potere decisionale sui figli, gravano sia sulle donne che sugli uomini. Le prime spesso si sentono sovraccaricate rispetto alla responsabilità del loro ruolo nell’educazione e nello sviluppo psicologico del bambino, mentre i padri sentono svalutata la propria funzione, con la conseguenza di avere meno diritto di poter svolgere appieno la propria genitorialità. Questi vissuti emergono nel lavoro di sostegno alla genitorialità che svolgiamo presso il Centro di psicologia a Torino con mamme e papà che si sentono in difficoltà dopo una separazione.
Per molti uomini dopo il divorzio insorgono disagi legati all’impoverimento economico, al far fronte con costanza alle responsabilità di mantenimento dei figli, con la paura di non essere un buon padre se ci sono ritardi nel fornire i soldi. Come emerge nei percorsi di psicoterapia a Torino con molti padri separati la questione dell’assegno di mantenimento assume una valenza psicologica importante e causa molto stress, soprattutto nei padri che temono l’allontanamento dei figli. L’uomo può sentirsi usato, sentirsi considerato solo nella funzione di erogatore di beni materiali e non dal lato personale e affettivo.
Molti padri raccontano, durante il loro percorso di psicoterapia a Torino, come la separazione avesse modificato la relazione con i figli, a causa del cambiamento logistico e di tempo a disposizione, ma con il giusto approccio è stato possibile preservare la qualità del legame intimo con loro. Spesso viene richiesta una consulenza ad uno psicologo a Torino proprio per essere supportati e consigliati in questo ambito, dove la paura di perdere l’affetto dei propri figli può causare un malessere profondo che si aggiunge al dolore del lutto della separazione. Quando la sofferenza non viene riconosciuta e trattata può causare comportamenti che danneggiano ancora di più la relazione con i figli, molti uomini “fuggono” in nuovi rapporti costruendo altri legami senza riuscire ad integrare la loro nuova vita con la precedente e facendo sentire i figli della prima unione abbandonati o rimpiazzati. Tali comportamenti possono seguire ad una condizione di esasperazione, dove l’uomo non sa come affrontare i conflitti con la ex moglie, non sa come adattarsi alla situazione di padre separato e non sa come sanare l’allontanamento emotivo che sente crescere nel rapporto con i minori.
Un lavoro di psicoterapia a Torino può essere di supporto per gestire le emozioni generate dai conflitti con la ex moglie, elemento questo fondamentale per preservare il benessere emotivo del figlio e gettare le basi di un buon rapporto duraturo con lui. A causa di una separazione conflittuale molti padri non riescono ad evitare gli attriti, non riescono a circoscrivere la relazione con la loro ex al solo argomento della salute e dell’istruzione del figlio. In altri casi i contatti si riducono al minimo ma il bambino diviene responsabile delle comunicazioni tra i genitori, trovandosi a dover gestire le emozioni del padre e nella madre che sono ancora molto arrabbiati tra di loro, e dovendo di fatto farsi carico del loro rapporto a distanza, con conseguenti vissuti di colpa. Il bambino può vivere un profondo malessere se si assume il ruolo di mediatore tra i genitori e si può generare una grande angoscia se sente di essere oggetto di contesa. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, troppe volte i figli sono usati reciprocamente dagli adulti di riferimento per ferirsi a vicenda. Il bambino non deve esser messo nella condizione di dover rinunciare a vedere uno dei due genitori che ama per preservare l’altro, in molti casi infatti, soprattutto quando i figli sono piccoli, a farne le spese è il padre. L’alleanza con la ex moglie è importante anche quando i minori sono adolescenti, per fare in modo che non approfittino dei conflitti tra i genitori per trarre vantaggi, evitando di rispettare i limiti e le regole con il rischio di instaurare un rapporto sempre più difficile con gli adulti di riferimento. In questi casi può servire un lavoro di sostegno alla genitorialità a Torino, per trovare e preservare quell’intesa tra genitori che può essersi rotta quando è finito il rapporto di coppia.
Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, alcuni padri separati tendono a derogare il loro ruolo educativo lasciandolo alla madre perché non sanno come colmare il vuoto che sentono e non vogliono suscitare rabbia nel figlio dicendo dei “no”. Anche la tendenza a fare troppi regali ai figli nasconde il senso di colpa o di inadeguatezza come genitore e il desiderio di apparire come “buono” agli occhi del figlio. In questi casi il padre deve essere aiutato a distinguere tra il disagio fisiologico causato dai conflitti genitori figlio nel processo educativo e l’affetto profondo del legame. Non bisogna dimenticare che i limiti aiutano a crescere un bambino e altra cosa è nutrire la relazione con lui e garantire una presenza costante che generi sicurezza nel rapporto. Un lavoro di sostegno alla genitorialità come padre può essere utile anche per rinsaldare la fiducia con i propri figli, imparare come essere un genitore affidabile, che non fa promesse che non può mantenere e che non crea false aspettative e delusioni. Quando si passa del tempo con i propri figli è importante riuscire ad identificarsi con loro, essere capaci di capirli per creare un rapporto di complicità. Nella pratica questo significa giocare con i figli, interessarsi di ciò che piace a loro, preoccuparsi del loro rapporto tra pari, condividere gli interessi e i passatempi, oltre che assumersi la responsabilità di essere una buona guida per loro. Trasmettere ai propri figli i giusti valori e impartire una sana educazione è più difficile quando è avvenuta una separazione coniugale e non si vive la quotidianità familiare di prima.
Il sostegno alla genitorialità a Torino può supportare un padre separato nelle sue competenze relazionali con il figlio perché sono le emozioni che intercorrono nella relazione ad essere importanti, a creare nel figlio/a l’idea che ha di suo padre, come genitore e come modello maschile per il futuro. Se i figli si sentono capiti emotivamente sentiranno il desiderio di trascorrere del tempo con il genitore e avranno piacere di aprirsi nel rapporto con lui.
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