Fobie e attacchi di panico
L’ansia è un sentimento umano, che ha una funzione importante alla sopravvivenza perché informa la persona che deve proteggersi da qualcosa di specifico o da una situazione, inoltre permette di attivare un segnale d’allarme che è funzionale al ritrovare una condizione di sicurezza per il proprio benessere. Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino imparare ad ascoltare le proprie emozioni, anche quelle spiacevoli, è importante per orientare le proprie scelte e trovare la direzione della propria vita. L’ascolto delle emozioni non significa perdere il controllo o agire immediatamente, spinti dal proprio sentire, bensì coniugare affettività e pensiero per perseguire un sano equilibrio che porta ad una maturazione personale.
Ma ci sono delle situazioni in cui la paura è pervasiva e incontrollabile come nelle fobie che possono anche sfociare in attacchi di panico. Come vediamo presso il Centro di psicologia a Torino ci sono tante condizioni diverse di sofferenza mentale in cui possono manifestarsi gli attacchi di panico, da quelle più invalidanti a quelle meno gravi, ma è condizione comune l’origine psichica da cui scaturisce una risposta neurobiologica specifica ed automatica.
Di fronte ad un pericolo reale insorge il sentimento dell’angoscia (angoscia automatica) che è diversa da quella avvertita nel caso di un possibile pericolo (angoscia come segnale). Il segnale di angoscia permette di attivare l’attenzione di fronte ad un rischio e ci prepara ad affrontare la situazione. Per fare un esempio di situazioni di questo tipo possiamo pensare alla paura che precede un colloquio di lavoro o un esame all’università, oppure la paura di dover affrontare un’operazione, o l’incontro con una persona che intimorisce. Questa distinzione naturale fa parte delle situazioni normali della nostra vita, ma nel caso di un attacco di ansia del tutto irrazionale, come accade negli attacchi di panico o nelle fobie, la persona non riesce più a distinguere il segnale di angoscia dall’angoscia automatica. Come vediamo nei pazienti che si rivolgono al Centro psicologia a Torino il possibile pericolo si trasforma in certezza di pericolo e la paura prende il sopravvento. Non è più possibile per la persona pensare a come affrontare la situazione ostile, prepararsi, siamo di fronte ad una simultaneità tra la percezione del rischio e il sentirsi sopraffatti dal terrore. Di fronte ad una fobia la perdita del controllo è istantanea, come raccontano i pazienti nei loro percorsi di psicoterapia a Torino. Il panico, si attiva in modo automatico, paralizza il pensiero e non permette alcun intervento basato su scelte ragionate.
Un altro aspetto da tenere presente è la distinzione tra la paura realistica, dove la persona si sente assalita dal terrore di fronte ad un pericolo esterno (ad esempio ritovarsi i ladri in casa) e invece il panico che proviene da stimoli interni, legati al proprio mondo interiore, irrazionale (come nel caso delle fobie). Il fatto che la reazione di terrore possa essere dissociata dal pericolo reale e possa essere la conseguenza di una costruzione dell’immaginazione ci permette di comprendere la dissociazione tra pericolo reale e paura immaginaria, che è l’elemento comune e principale delle fobie e dell’attacco di panico.
Nell’attacco di panico inizialmente la paura è percepita psichicamente, dopo è prevalente l’attivazione organica e l’ansia diventa angoscia corporea incontrollabile, anche se il paziente non è sempre consapevole e può avere la sensazione che il corpo si attivi all’improvviso. Questo non significa che il corpo non sia coinvolto fin dall’inizio ma è la fantasia ad attribuire un significato terrificante ai segnali somatici. Infatti, nella nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino, molti attacchi di panico scaturisco da percezioni neurovegetative, collegate a malesseri intestinali, mal di testa, o semplici dolori muscolari che vengono letti come molto pericolosi. I segnali viscerali e corporei distorti provocano l’emozione della paura e potenziano la risposta corporea tipica degli attacchi di panico (battito del cuore, respiro affannosso, ecc) che innesca il circolo vizioso psicosomatico.
Lungo il percorso di psicoterapia a Torino il paziente impara ad accorgersi del proprio stato emotivo precedente allo scoppiare della crisi, la persona acuisce la propria sensibilità e impara a leggere il proprio mondo interiore, si accorge delle fantasie e dei timori a cui in precedenza non aveva fatto attenzione. Chi soffre di crisi d’ansia di questo tipo ha una predisposizione a non fidarsi del proprio organismo, sono presenti fantasie sull’interno del corpo che generano insicurezza, un senso di fragilità fisica, come se il buon funzionamento degli organi interni fosse sempre a rischio.
In alcuni casi l’attacco di panico è legato a delle fobie e limitato ad una situazione specifica (paura di uno spazio chiuso come l’ascensore o le gallerie, un mezzo di trasporto, oppure di uno spazio aperto, la guida), la sintomatologia può avere un decorso occasionale e svanire dopo un periodo limitato di tempo. In molti casi, secondo la nostra esperienza di psicoterapeuti a Torino, dietro all’attacco di panico è presente un sé non strutturato, quindi la persona che soffre di claustrofobia si sente invasa, come se soffocasse, mente i pazienti che hanno l’agorafobia sentono quasi di dissolversi in uno spazio aperto e in solitudine.
Per fare un esempio tratto dalla clinica del Centro di psicologia a Torino, trattiamo di una fobia comune capace di causare l’attacco di panico: la paura dell’aereo. Il paziente ha immaginato molte volte un incidente catastrofico, è sensibile a questo tipo di eventi e viene molto colpito quando sente parlare della caduta di un aereo. Una persona normale è meno sensibile alla tematica, anche se consapevole che occasionalmente gli aerei possono precipitare con gravi conseguenze per l’equipaggio, ma si fida e quando ne prende uno pensa che il suo volo andrà a buon fine. Il soggetto fobico ha creato un’immagine drammatica del viaggio in aereo, impressa nella memoria, la fantasia è vivida e il pericolo è incombente. La memoria traumatica è in grado di scatenare attraverso l’attivazione di ricordi inconsci di paura, un attacco di panico. Quindi è l’immaginazione ad aver attribuito un significato catastrofico ad una esperienza e la persona si comporta prorio come se avesse subito in prima persona un trauma.
In altri casi in cui l’ansia non è legata ad una paura specifica come nelle fobie, i pazienti possono vivere trasformazioni della personalità e angosce profonde dove la sfera irrazionale del mondo interno può prendere il sopravvento sulla realtà esterna e causare crisi di panico anche molto intense. Questi sono i casi più difficili, dove la persona può arrivare a isolarsi e dove a fianco ad un percorso di psicoterapia a Torino è necessaria una cura farmacologica per il paziente. Le crisi di ansia possono arrivare sia di giorno che di notte; durante il sonno o la semiveglia l’esperienza di morire può essere ancora più travolgente perché la coscienza non è vigile e il terrore occupa completamente lo spazio.
Nella nostra esperienza di psicoterapeuti psicologi a Torino, spesso chi soffre di fobie e attacchi di panico prova vergogna di fronte agli altri, perché le proprie paure sono spesso incomprese e talvolta non si viene presi sul serio. La sofferenza di queste persone è profonda e nell’attacco di panico il terrore prodotto internamente viene proiettato su un oggetto o una situazione esterna che appaiono al resto delle persone come inoffensivi.
Nel momento in cui la persona viene presa da una crisi a causa di fobie, ha bisogno di relazionarsi con qualcuno che svolga la funzione di contenitore dell’angoscia: se si trova da sola può essere utile avere la possibilità di telefonare ad un interlocutore di riferimento. Per riuscire a limitare il terrore che percepisce, la persona deve sentirsi accolta da un ascoltatore calmo e riflessivo. Come ci viene raccontato nei percorsi di psicoterapia a Torino quando il paziente ha paura di essere preso da un attacco di panico si sente come un bambino piccolo che cerca lo sguardo della madre per capire se la situazione è pericolosa o meno, per capire se la sensazione perturbante dentro di sé viene confermata dall’altro di riferimento come un pericolo degno di attenzione, una minaccia da temere. Se chi ascolta è scocciato, irritabile o rifiutante, se non dà il giusto valore e minimizza la percezione angosciosa del paziente, la paura inizia ad aumentare a dismisura. Ma anche la risonanza emotiva di qualcuno che si preoccupa, un interlocutore ansioso, risulta dannosa per il paziente che in quel momento è molto sospettoso e coglie le sfumature emotive di chi si relaziona con lui, la paura dell’altro amplifica la propria. Come psicologi a Torino vediamo che in questi casi il paziente può sentire confermate le proprie paure, come l’ansia di morire, il rischio che il proprio corpo stia manifestando dei sintomi di un problema organico anziché emotivo. Il pericolo diventa ancora più concreto.
Per queste ragioni, consigliamo a chi abbia un familiare che soffre di crisi d’ansia dovute a fobie o ad attacchi di panico di riflettere sulle dinamiche emotive che si ripetono nella relazione con lui. Può essere a volte molto difficile aiutare queste persone, che nel tempo rischiano di diventare dipendenti dai propri cari e nei casi più gravi di rinunciare completamente alla propria autonomia. I familiari possono sentirsi in gabbia nella relazione con la persona dipendente, vivono il conflitto tra il voler essere un valido sostegno e l’essere troppo vincolato dal rapporto. I genitori o il partner della persona che soffre di fobie possono oscillare tra il vivere rabbia e rifiuto, al provare empatia e dolore per la sofferenza della persona amata, con conseguenti sensi di colpa che possono creare un profondo malessere emotivo. Presso il Centro di psicologia a Torino è possibile richiedere un intervento di sostegno da parte dei familiari del paziente, per essere aiutati nella relazione con chi soffre di attacchi di panico e fobie, in modo da ricevere consigli sull’approccio più efficace da assumere in questi casi.
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